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Un serpente aveva scelto come casa l'Agenzia delle Entrate di Vibo - Video

Da qualche giorno un serpentello si aggomitolava sul davanzale di un ufficio dell'Agenzia delle entrate di Vibo Valentia . E i dipendenti dell'ufficio, posto al primo piano dell'immobile, hanno lavorato diverse ore con le imposte chiuse, onde scongiurare che potesse introdursi nella stanza e nascondersi in qualche anfratto. Tuttavia la vicenda ha un lieto fine perchè il "neonato di Biacco", serpente comune negli ambienti urbani dove c'è un po' di verde, non ha subito alcuna violenza.

I dipendenti, infatti, hanno contattato il naturalista Pino Paolillo (Wwf) e dopo un primo intervento andato a vuoto poichè il serpentello si era dileguato, c'è stato quello risolutivo: si era trovato così bene, tanto da replicare la visita, per niente infastidito dalla presenza umana. Tanto che un dipendente, Domenico La Scala, è riuscito a rinchiuderlo in una scatola di cartone, consegnandolo poi per la sua liberazione nelle campagne vibonesi. Paolillo coglie l'occasione per raccomandare la massima prudenza, soprattutto a coloro che vanno a funghi, specie quando infilano le mani nell'erba o tra i cespugli.

"Se è vero che nella maggior parte dei casi i serpenti che si avvistano non sono vipere ma innocui colubridi, è altrettanto vero che in Calabria vive, specie nelle zone di media collina e montagna, la vipera comune, che è l'unica specie di serpente velenoso nella nostra regione. Un animale certamente da temere, ma senza infierire inutilmente. In caso di incontro in natura, la cosa migliore è lasciarlo stare, secondo il vecchio detto del “vivi e lascia vivere".

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