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Ragazze sfruttate e costrette a prostituirsi a Siderno e Rende, sette arresti - Video

Sfruttate e costrette a prostituirsi, con la minaccia di vendette anche nei confronti dei familiari. Situazione da "schiave del sesso" scoperta dai carabinieri di Locri che hanno eseguito sette arresti.

Una operazione, quella di oggi, che arriva al termine di una indagine nata dai militari della stazione di Siderno coordinati dalla procura.

In carcere sono finiti Salvatore Buttiglieri, 65 anni di Grotteria; Najia Karfi detta “Angela”, 45 anni, nata in Marocco ma residente a Siderno; Antonio Leone, 52 anni di Zumpano. Arresti domiciliari per altre quattro persone: Saloua Nadir, 31 anni, nata in Marocco, residente a Siderno ma domiciliata a Vicenza; Giovanni Alessi, 44 anni, residente a Siderno e domiciliato a Cittanova; Giuseppe Reale, 71 anni di Siderno; Felicia Veras Reyes, 41 anni, nata nella Repubblica Dominicana e residente a Caulonia.

Tutti sono accusati – a vario titolo – di concorso di persone nel reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione mediante la gestione di varie “case di incontri”.
Altre tre indagate destinatarie di misura cautelare in carcere sono attualmente irreperibili e ricercate dai carabinieri in Italia e all’estero.

Alcune ragazze erano costrette a prostituirsi per le minacce di morte e le violenze subite dai loro sfruttatori che minacciavano anche vendette trasversali nei confronti della famiglie di origine.

Secondo le indagini Nadir, con la complicità di una delle ricercate, riusciva a gestire tutta l’attività illecita che ruotava intorno ad un appartamento affittato a Siderno, di proprietà di Alessi. Emergeva altresì che la marocchina gestiva un altro appartamento nel centro di Milano dove ospitava varie prostitute, organizzando gli incontri e pattuendo con i clienti anche il prezzo delle prestazioni.

Altre due ricercate, con la complicità del cosentino Antonio Leone - già coinvolto in altre inchieste simili - avrebbero gestito appartamenti situati nei comuni di Siderno e di Rende, il cui proprietario Giuseppe Reale sarebbe stato a conoscenza dell’attività svolta, consentendone il “particolare” utilizzo.

Karfi, in arte “Angela”, oltre a prostituirsi all’interno della sua casa, organizzava incontri sessuali a pagamento per conto di altre prostitute, facendo da tramite tra queste ed i clienti e mettendo a disposizione un appartamento in cambio di denaro.

Nel corso di due anni di indagini sono stati accertati quasi mille clienti, ciascuno pronto a pagare da un minimo di 50 euro fino a 200 euro per incontri a domicilio. Il numero degli avventori era talmente alto che in alcune circostanze le richieste si accavallano determinando lunghe attese all’esterno degli appartamenti, tre dei quali, ubicati nelle vie centrali di Siderno, sono stati sequestrati.

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