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Donazione organi e volontariato, il simposio ad Acquaro

Donazione organi e volontariato nella disastrata sanità di ieri al centro di un partecipato simposio svoltosi oggi nella chiesa matrice di Acquaro, organizzato, con la collaborazione delle associazioni cittadine ed il patrocinio del comune, da Aned, rappresentata dal coordinatore nazionale Pasquale Scarmozzino, ed Odv “Avvocato Felice Antonio David”, presieduta da Mimmo David, che, nell’occasione, hanno donato alla comunità un defibrillatore semiautomatico, installato in una teca davanti alla chiesa a disposizione in caso di bisogno. Si spera mai. Ma, nell’evenienza, Acquaro da ieri è un paese cardio protetto.

Dopo la benedizione del presidio da parte di don Saro Lamari tutti in chiesa per il lungo ed interessante incontro, nato da un’idea di David e moderato da Scarmozzino, che ha più volte ricordato le tante battaglie condotte e vinte dall’Aned nel campo dell’emodialisi. Ad inaugurarlo don Saro, il quale, riportando una dichiarazione di papa Francesco, si è concentrato sul pensiero in ordine alla donazione degli organi da parte della chiesa, che non è contraria ma lo incoraggia. Il sindaco Giuseppe Barilaro, ringraziando per il pregevole dono, ha promesso l’acquisto di altri due defibrillatori per le frazioni Limpidi e Piani. Cosmina Silipo, in rappresentanza della presidente provinciale Cri Caterina Muggeri, ha evidenziato l’importanza della formazione nell’uso di un defibrillatore, spronando a partecipare ai corsi di Blsd. Rimarcando l’importanza del volontariato a sostegno della sanità e della donazione, “un filo che lega due vite”, sulla formazione nell’uso ha insistito anche Mimmo David, perché se non lo si sa usare il defibrillatore è inutile.

Il leitmotiv dell’evento riguardo al volontariato è stato che in un epoca in cui le risorse economiche scarseggiano il volontariato nella sanità pubblica è imprescindibile nel sopperire alle carenze. Non completamente d’accordo il prefetto Antonio Repucci, commissario straordinario al comune di Limbadi, che ne ha elogiato la pratica come rimedio alle mancanze dello stato ma, criticando aspramente il totale degrado del territorio in diversi ambiti, ha invitato a non essere apatici e a pretendere dai rappresentanti istituzionali che svolgano il ruolo demandato loro. Renato Schiavello, direttore sanitario emerito dell’azienda ospedaliera di Mantova, ha riportato esempi di volontariato nell’ospedale di tale città, sottolineando il risparmio che da questa attività deriva per un’azienda.

Sulla donazione degli organi e sull’opposizione ancora esistente ad essa si è concentrato Pellegrino Mancini, direttore centro regionale trapianti, il quale ha esortato i partecipanti a certificare anche sul documento la propria volontà a donare, per esonerare la famiglia da tale decisione. Sul volontariato è tornato Roberto Garzulli che, illustrando le funzioni del Csv, di cui è coordinatore regionale, ha incitato a fare volontariato in maniera associata, perché l’unione fa la forza. Sul finire spazio ad altri interventi sulla sussidiarietà del volontariato nel risolvere le criticità e per le testimonianze, in un pomeriggio si lungo ma dai numerosi spunti di riflessione e che, ha chiosato Pasquale Scarmozzino: «segna un’altra bella tappa nella storia di Acquaro».

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