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Cosenza, viaggio nel centro storico tra arti e mestieri d'un tempo - Foto

Il gelato che si scioglie in fretta sgocciola sui sampietrini che conducono nel centro storico di Cosenza. Una parte di città poetica e invisibile, direbbe Calvino se solo potesse camminare tra i vicoli e sotto agli archi che la caratterizzano. Lungo la strada, nel primo pomeriggio, non c'è neanche un prete per chiacchierare.

Le lenzuola bianche, dal tessuto leggerissimo per affrontare un agosto così caldo, penzolano da un paio di balconi. “Tu non hai idea di cosa mi crei dentro ogni volta che fisso i tuoi occhi”, è scritto su un muro a caratteri cubitali. Un po' come a dire che c'è bellezza negli occhi di chi lo guarda il centro storico, ormai al centro di polemiche e petizioni.

Solo prima di arrivare all'antica neviera, a niveddra da nivi per gli autoctoni, ci si imbatte in alcune botteghe rimaste aperte. Ebbene sì, aperte anche ad agosto. Sulla destra di corso Telesio, ad esempio, c'è Riccardo Magaró che, al suo Palazzo dei Sarti, è alle prese con ago e filo. Riccardo, 22 anni, ha aperto il laboratorio sartoriale per creare artigiani e riprendere quell'antica arte del tagli e cuci destinata a scomparire.

«Siamo aperti anche nei mesi estivi - racconta il giovane imprenditore -. Sfortunatamente non c'è molta gente in giro, fatta eccezione per i turisti. Ho visto passare francesi, tedeschi e persino canadesi che, non solo si sono avvicinati con curiosità al Palazzo dei Sarti, ma sono rimasti affascinati dal centro storico della nostra città. È di domenica tuttavia che la desolazione si fa sentire».

Più avanti, la Biblioteca Nazionale, in piazzetta Toscano, è chiusa a causa dell'orario estivo che la vuole aperta esclusivamente il lunedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato dalle 8 alle 13.30 e, ancora, il mercoledì e il giovedì dalle 8 alle 17. Ad essere aperta, nonostante la calura, è invece l'Antica Salumeria Telesio che punta sul binomio accoglienza-turismo.

«Abbiamo deciso - dice la titolare Maria Caputo - di rimanere chiusi solo pochissimi giorni proprio perché i turisti possano continuare a fermarsi da noi e a gustare i tipici taglieri di salumi e formaggi. Del resto le famiglie straniere ci sono anche in questo periodo».

E se i turisti ci sono, nonostante per Francesco Renzelli dello storico Caffè a un passo dal Duomo «il loro numero è diminuito dell'80% rispetto al passato», per Gianfranca Mazzei dell'omonima boutique in via Gravina emergerebbe una problematica. «Dallo Scopri Cosenza - spiega Gianfranca - ai turisti non è permesso scendere per poter visitare i luoghi più affascinanti di Cosenza e perché no anche la mia boutique».

Continuando a camminare gli anziani del luogo si contano sulle dita di una mano. «Prendiamo un po' di fresco», dicono sotto agli alberi secolari della villa vecchia, mentre, un po' più giù una serranda si apre dando luce a tutto il centro storico.

«In questi giorni ho riaperto lo storico negozio di mia mamma Maria - racconta l'antiquario Francesco Paolo Piro - e ho anche dato vita ad una esposizione di più di 30 vedute della Calabria. I turisti sono entrati con curiosità, gli abitanti di questa parte di città pure». Su tutti loro, su un'umanità nascosta che si mischia ai nuovi turisti, veglia un seduto Bernardino Telesio. Lo fa anche ad agosto.

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