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Occhiuto: "Zes, Ponte e 'opportunità' migranti. Calabria sia centro del Mediterraneo"

«La Calabria ha una grande opportunità, perché può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo agli Stati generali del Mediterraneo in corso a Gizzeria (Catanzaro). La seconda edizione, incentrata sul tema «Zes Calabria al centro del Mediterraneo», è organizzata dall’Ufficio del Commissario straordinario di Governo della Zes Calabria Giosy Romano, in collaborazione con la Regione, Unindustria Calabria e la Confederazione italiana per lo sviluppo economico (Cise). Obiettivo dell’iniziativa, che durerà tre giorni, «è creare - hanno spiegato gli organizzatori - un ponte di dialogo, in un momento cruciale ma strategico per l’area del Mediterraneo, tra decisori pubblici e mondo delle imprese allo scopo di facilitare i rapporti imprenditoriali in corso e incentivarne di nuovi. Un contesto nel quale la Calabria, per la sua posizione, può giocare un ruolo fondamentale».

Zes: Occhiuto, fondamentale per attrarre investimenti e far crescere la Calabria

“Il tema principale per la Calabria è quello di riuscire ad attrarre investimenti dall’esterno. Quando il Ceo di un’impresa nazionale o multinazionale propone un investimento al proprio Consiglio di amministrazione, spiegando che c’è una Regione straordinaria in cui si può fare turismo 12 mesi all’anno e che ha la prima infrastruttura nazionale che è il porto di Gioia Tauro, la prima domanda che riceverà sarà sui tempi per le autorizzazioni e la realizzazione dell’investimento. Fino a oggi a questa domanda non si è riuscito a dare risposte certe in Calabria, ora invece con la Zes i tempi non solo sono certi ma addirittura dimezzati e ciò rappresenta una leva straordinaria per ogni forma di sviluppo, un attrattore vero per le aziende“.

Secondo Occhiuto «il Mediterraneo sta diventando il luogo del mondo che concentra più risorse dal punto di vista logistico e noi abbiamo la prima infrastruttura d’Italia, che è il porto di Gioia Tauro e abbiamo la Zes che si sta segnalando per grande operatività e grande efficienza. "Stiamo rilasciando permessi e autorizzazioni in cinque giorni, ieri ne è stata rilasciata una in 24 ore. Quindi attraverso la Zes candidiamo la Calabria come il luogo dove si possono ricevere investimenti, si possono attrarre investimenti. Un’economia si sviluppa - ha rilevato il presidente della Regione Calabria - se riesce ad attrarre investimenti dall’esterno: non basta dirlo, bisogna essere operativi e farle, le cose, e sono molto soddisfatto del lavoro che il commissario Zes e il commissario del Corap stanno svolgendo e anche della loro ambizione di collegare questo progetto di attrazione degli investimenti in Calabria al progetto di attrazione degli investimenti del Mediterraneo. Su questo tema stiamo lavorando molto e l’ambizione è fare in modo che la Calabria possa vivere quello che le Regioni del Nord hanno vissuto nei decenni passati, quando, essendo prossimi al motore di sviluppo dell’economia Europa cioè il manifatturiero tedesco, si sono avvantaggiate: noi oggi - ha concluso Occhiuto - siamo prossimi al nuovo motore di sviluppo dell’economia europea che è appunto il Mediterraneo e dobbiamo avvantaggiarcene».

I migranti opportunità per la Calabria

«Sono orgoglioso dell’esempio che la Calabria ha dato al Paese perché la Calabria si è dimostrata una regione solidale, accogliente, una regione che non ha dimenticato di aver patito nei decenni passati il dramma dell’emigrazione», continua Occhiuto, con riferimento al tema dell’immigrazione a quasi un mese dalla tragedia di Cutro (Crotone), parlando con i giornalisti a margine degli Stati generali del Mediterraneo a Gizzeria. "Oggi - ha proseguito Occhiuto - sarò a Isola Capo Rizzuto, domani sarò a Cutro. Sto ragionando anche in ordine alla possibilità di far diventare una crisi, quella del fenomeno migratorio, un’opportunità per la nostra regione, ma ancora è troppo presto per parlarne». «La mia personale opinione - ha aggiunto Occhiuto - so che non è un argomento politicamente corretto rispetto alla parte politica cui appartengo, è che noi dovremmo anche comprare il lavoro dai Paesi del Mediterraneo».

"Le imprese calabresi che si occupano di edilizia - ha sostenuto Occhiuto - faticano a volte a trovare operai per le loro imprese, mentre sulle nostre coste sbarcano tanti afghani e tanti pachistani che sono bravissimi in questo tipo di lavoro. Un piano di attrazione degli investimenti ha bisogno anche di manodopera e di un mercato che utilizzi il lavoro che in Calabria non c'è. Lavoro per i calabresi che non ce l’hanno, ma che si apra anche alla possibilità di dare un’occupazione a tanti che vivono in altre parti del mondo. Se noi riuscissimo ad avere una migrazione da domanda, anziché da offerta, dai Paesi che si affacciano su questa sponda del Mediterraneo, potremmo utilizzare questa occasione come una possibilità di grande emancipazione sociale per tante persone che scappano dalla guerra e dalla povertà. E faremmo anche in modo, al contempo, che le aziende italiane e straniere desiderose di insediarsi nell’area retroportuale di Gioia Tauro si possano avvantaggiare della prossimità della Calabria con questa parte del mondo».

Il Ponte sullo Stretto è strategico, attrae investimenti

«Il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica, nel momento in cui parliamo della centralità del Mediterraneo è normale che debba essere lo Stato a infrastrutturare le regioni del Mediterraneo». «Ho detto infrastrutturare, attraverso appunto il ponte sullo Stretto ma anche attraverso le infrastrutture complementari. Ha senso fare il ponte - dice Occhiuto - se c'è un’autostrada che funzioni, se c'è l’alta velocità ferroviaria, se c'è una direttrice viaria ridondante rispetto all’autostrada che è la Statale 106 Jonica. Devo però dire che grazie al ponte abbiamo ottenuto 3 miliardi per la Statale 106 che si sommano alle altre risorse che siamo riusciti a ottenere. Oggi - ricorda il presidente della Regione Calabria - è andato in Gazzetta Ufficiale il bando per i lavori sulla Crotone-Cutro, che era un progetto bandiera per noi, finanziato con l’Fsc e quindi non con i tre miliardi che sono aggiuntivi. Ho chiesto al ministro Salvini di avere altre risorse per la Statale 106, per i tratti dell’autostrada A2 che devono essere rifatti. Ecco, il ponte serve anche ad attrarre ulteriori investimenti infrastrutturali, quindi - ha concluso il presidente della Regione Calabria - che ci sia questo interesse del governo nazionale è utile perché se c'è questo interesse c'è interesse anche verso le infrastrutture complementari al Ponte».

Ponte Stretto, Ferrara (Unindustria Calabria). "Serve a Italia ed Europa"

«Ormai il Mediterraneo sta diventando sul piano geopolitico un punto fondamentale nel mondo: lo abbiamo sentito recentemente nei colloqui tra Cina e Russia, lo abbiamo sentito dagli Stati Uniti e anche dall’Europa», ha detto il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara. «Il conflitto - ha spiegato Ferrara - ha fatto sì che si spostasse il baricentro dalla Mitteleuropa al Mediterraneo. Io credo che siamo al posto giusto al momento giusto, ma questo non basta, bisogna fare le cose giuste. La giornata di oggi è fare una cosa giusta perchè significa porre la nostra regione, le sue potenzialità e le sue opportunità, al centro di quest’area. Ricordiamo - ha proseguito - che per la Calabria ci sono più di 10 miliardi di risorse da mettere a terra nei prossimi anni».

Per Unindustria Calabria, strategico è il tema delle infrastrutture, a partire dal Ponte sullo Stretto. «Noi - ha aggiunto Ferrara - siamo da sempre grandi tifosi del Ponte sullo Stretto, che ha una serie di valenze. Una valenza economica, per le due regioni, la Sicilia e la Calabria, perché genererebbe un sistema produttivo con 650mila imprese e quasi un milione di lavoratori, e durante la realizzazione del Ponte si genererebbero ulteriori 100mila posti di lavoro e 6 miliardi di valore tra semilavorati e prodotti finiti. Ha una valenza perché ridurrebbe i tempi di percorrenza per quanto riguarda la logistica. Con il Ponte poi - ha rilevato il presidente degli industriali calabresi - si darebbe fiato a una serie di infrastrutture perché è evidente che il Ponte sullo Stretto dev'essere l’occasione per generare, facilitare, attrarre infrastrutture come il completamento della Statale 106, la realizzazione certa dell’Alta velocità. Basti pensare che le 12 Province che sono state attraversate dall’Alta velocità - ha detto poi - hanno generato più del 10% di Pil rispetto a quelle non attraversate dall’Alta velocità. Infine il ponte ha valenza soprattutto per il Paese e l’Europa, perché insiste sul Corridoio 5 Helsinki-La Valletta e soprattutto andrebbe a rafforzare il lato Sud del Mediterraneo con un potenziamento della logistica e diventerebbe la porta d’accesso del Mediterraneo in Europa. Per tutte queste ragioni - ha concluso Ferrara - è indispensabile fare il Ponte».

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