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È già corsa ai posti di governo, ma la Calabria non parte in pole

I partiti pensano a esponenti nazionali per i ministeri. Più margini nei sottosegretariati. L’Ufficio centrale della Cassazione ufficializza i risultati del voto. Ma ora c’è tempo per eventuali ricorsi alle Giunte per le elezioni

È una doppia aspettativa quella che i calabresi nutrono verso il prossimo governo nazionale: dal punto di vista dei contenuti, una possibile soluzione al devastante rincaro dell’energia; da quello più esteriore, l’eventuale partecipazione di esponenti calabresi all’esecutivo che Giorgia Meloni (una volta che avrà ricevuto l’incarico di farlo dal presidente della Repubblica) intenderà formare; anche se le prime indicazioni non sembrano riservare un ruolo da protagonista per la Calabria. In questa fase, dunque, è proprio l’aspetto legato alla nascita del nuovo governo a catalizzare l’attenzione generale, se non altro perché propedeutico alla messa in campo di azioni concrete.
Un primo punto fermo è stato intanto posto ieri dall’Ufficio elettorale centrale della Cassazione sul riparto dei seggi in Parlamento: in Calabria non cambia nulla nei risultati sanciti lo scorso 25 settembre, sia alla Camera che al Senato. Proprio sui risultati di Montecitorio al plurinominale ci sarebbe potuto essere qualche possibile colpo di scena, visto il seggio venuto meno al Pd (quello di Enza Bruno Bossio) in favore del terzo assegnato al M5S (con Elisa Scutellà). Ma all’esito dei riconteggi lo scenario è rimasto immutato. Siederanno alla Camera Anna Laura Orrico (M5S), Vittoria Baldino (M5S), Riccardo Tucci (M5S), Elisa Scutellà (M5S), Wanda Ferro (FdI), Alfredo Antoniozzi (FdI), Eugenia Roccella (FdI), Giovanni Arruzzolo (FI), Francesco Cannizzaro (FI), Giuseppe Mangialavori (FI), Domenico Furgiuele (Lega), Simona Loizzo (Lega), Nico Stumpo (Pd). Al Senato Ernesto Rapani (FdI); Fausto Orsomarso (FdI), Mario Occhiuto (FI), Tilde Minasi (Lega), Roberto Scarpinato (M5S), Nicola Irto (Pd). Ieri si è quindi aperto il periodo di venti giorni nel quale presentare eventuali ricorsi che saranno poi valutati dalla Giunta per le elezioni una volta insediato il Parlamento.

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