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Maltempo, piogge e mareggiate mettono in ginocchio Amantea e Fuscaldo

Ed adesso, come spesso accade, si contano i danni. Le ferite del territorio di Amantea non sono poche. Alcune sono causate dallo scorrere del tempo che, inesorabile, amalgama le sfumature in un unico contesto. Altre sono frutto di una politica poco lungimirante che non ha mai pensato a dare forma e sostanza a termini come programmazione, previsione ed ottimizzazione, scegliendo altre strade, più appariscenti ma meno utili.

E così il maltempo, che da qui ai prossimi mesi andrà a materializzarsi in maniera sempre più copiosa, inizia ad aggredire le strade, le spiagge e quelle opere frutto dell’uomo che meriterebbero ben altra considerazione. Le onde dei giorni scorsi, che hanno inflitto un duro colpo alla frazione di Campora San Giovanni, sono le stesse che circa un anno addietro hanno devastato il lungomare del capoluogo.

E sono le stesse che hanno flagellato la Statale 18 in prossimità del porto, la variante lungo la Tonnara ed ancora la linea ferrata in località Acquicella, andando sempre più a ritroso nel tempo. I segnali di allarme, ed è questo il dato sui cui occorrerebbe ben più di una riflessione, non sono mai mancati, ma alcuni lavori non fanno audience e non portano voti ed ecco che si preferisce guardare oltre, pensare, salvo poi rendersi conto che anche gestire un semplice iter procedurale diventa cosa assai complessa.

Il mare che nelle ultime ore ha attaccato forse in maniera irrimediabile il tratto a Sud di Campora San Giovanni dimostra quanto sia lenta la macchina burocratica di un ente locale come Amantea, per non parlare degli altri attori coinvolti. Un esempio: per il possibile crollo della variante a mare di via Tonnara, interdetta al traffico dalla scorsa primavera, fu l’esecutivo guidato da Mario Pizzino ad inviare richiesta di finanziamento, ma in questo lasso di tempo, circa un anno, nulla è stato fatto. E purtroppo il mare non aspetta. Si espande e riprende quello che in modo indebito gli era stato tolto.

Amantea, vittima predestinata di un’erosione costiera nota e antica, non può più ragionare in un ottica di somma urgenza, buttando milioni e milioni di euro in barriere frangiflutti claudicanti o in rilevato stradali poggiati su costoni collinari che affondano sulla sabbia. Ma chi potrà trasformare questa visione in realtà? La campagna elettorale già nel vivo sarà adesso ancora più utile.

Il territorio intanto si lecca le ferite dopo i primi due giorni di pioggia e di mare in tempesta. I lungomari sono stati invasi dai detriti portati dalle onde che hanno completato in alcuni casi la loro opera di distruzione. Preoccupano anche i fiumi.

Le piogge abbondanti hanno fatto straripare un torrente nei pressi di località Badia a Paola. Danneggiate a Fuscaldo alcune strutture ricettive, mentre preoccupa il moto ondoso a Messinette con le abitazioni sempre in pericolo.

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