«Da anni provo a sollecitare istituzioni e cittadini vibonesi, ma il risultato non cambia». È amareggiato, quasi avvilito Paolino Barbuto, residente in un’abitazione posta nella parte alta di quello che una volta era il gioiello di Vibo Valentia, Villa Gagliardi, a due passi dalla chiesa di Sant’Antonio. Il giardino dei nobili, che fu di proprietà dei marchesi Gagliardi, il polmone verde (27mila metri quadrati) nel cuore del centro storico dove un tempo sorgeva l’antica Monteleone, luogo di antichi splendori e di passeggiate nei vialetti e tra le scalinate.
Un bene pubblico - si legge nel reportage su Gazzetta del Sud oggi in edicola - che il Comune ha acquistato negli anni Ottanta, ma che sta vivendo un lungo periodo di letargo. «Villa Gagliardi non c’è più – evidenzia Barbuto – e si è trasformata in un vero e proprio bosco. Le erbacce stanno arrivando dentro la mia abitazione, ma la mia paura più grande – chiosa – è che il rischio serio, se non si interviene subito, è che qui possa bruciare tutto». Villa Gagliardi è inaccessibile da tempo, il cancello principale è chiuso e sulle inferriate è posto ancora un segnale di ingresso al pubblico ( “Assessorato al verde pubblico”) vecchio di chissà quanti anni.
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