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Omicidio di 'ndrangheta a Cirò Marina, processo ai vertici della cosca Farao-Marincola

I vertici della cosca Farao-Marincola di Cirò vanno a processo. Alcuni di loro invece saranno giudicati con l'abbreviato. Arriva al primo “giro di boa” il procedimento scaturito dall'omicidio di Vincenzo Pirillo, avvenuto il 5 agosto 2007 in un ristorante di Cirò Marina. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catanzaro, Pietro Carè, ha rinviato a giudizio Silvio Farao (72 anni) e Cataldo Marincola (58), accusati dalla Dda di essere stati i mandanti del delitto. Per entrambi il dibattimento inizierà il 20 gennaio 2021.

Il rito alternativo è stato chiesto e ottenuto da Giuseppe Farao (73, fratello di Silvio), il capo clan ritenuto tra gli ideatori dell'uccisione di Pirillo, e Giuseppe Spagnolo (51) detto “U banditu”, al quale gli inquirenti contestano di essere stato tra gli esecutori dell'agguato. Per loro due la discussione prenderà il via il 6 novembre davanti al gup. L'eliminazione di Vincenzo Pirillo sarebbe stata decisa dai capi e da “U banditu” «per punirne l'impropria gestione delle casse del clan, avendo Pirillo anteposto i propri interessi al mantenimento delle famiglie dei detenuti». Così scrissero i pm della Procura antimafia, Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, in occasione delle ordinanze di arresto scattate contestualmente all'operazione della Dda di Milano relativa agli arresti per l'omicidio di Cataldo Aloisio - nipote dello stesso Pirillo e genero del boss Giuseppe Farao -, ucciso il 27 settembre del 2008 a San Giorgio sul Legnano.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione Calabria

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