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I furti d'auto a Cosenza e il blitz al villaggio Rom - Nomi e foto

L’arte antica del ladro. “O paghi o t’appicciamu a machina!”. Perentorio e con voce camuffata il “telefonista” della gang dei furti d’auto usava una cabina pubblica di piazza Europa per contattare i proprietari delle utilitarie razziate tra il capoluogo, Rende, Montalto e Torano. La “trattativa” prevedeva, di caso in caso, di somme variabili tra gli 850 ed i 2000 euro.

Chi pagava otteneva la restituzione della vettura, gli altri incassavano l’incendio e la distruzione definitiva del mezzo. L’industria del cosiddetto cavallo di ritorno – di questo si tratta visto che vengono rubate annualmente nell’area urbana fino a 500 automobili – aveva la sua base logistico-operativa nel villagio rom di via degli Stadi. «Una vera e propria enclave» tuona il procuratore capo Mario Spagnuolo «che è diventata un problema sociale e di sicurezza pubblica».

Un fortilizio d’illegalità violato ieri mattina dai carabinieri del colonnello Piero Sutera, guidati sul campo dal capitano Giuseppe Merola. Gl’investigatori dell’Arma hanno notificato 13 misure cautelari (2 arresti in carcere, 9 domiciliari e 2 obblighi di dimora) firmate dal gip, Manuela Gallo su richiesta del pm Antonio Tridico. Questo l’elenco degli indagati che rispondono a diverso titolo di furto, estorsione e ricettazione: Cosimo Passalacqua, 27 anni (carcere); Antonio Bevilacqua, 41 (carcere). Arresti domiciliari per Fioravante Manzo, 30 anni; Francesco Mario, 41, Francesco Berlingieri, 26, Pierpaolo Tormento, 29, Elio Stancati, 68, Armando Bevilacqua, 33, Domenico Caputo, 47, Massimo Bevilacqua, 43, Francesco Bevilacqua, 31. Domenico Francesco Marchese, 26 (obbligo di dimora), Giuseppe Morcavallo, 39 (obbligo di presentazione alla Pg).

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