Megalotto 3 della Statale Jonica, De Micheli: opera strategica, il destino della Calabria dipende da noi
A Francavilla Marittima, in provincia di Cosenza, è stata posata la prima pietra del Megalotto 3 della Strada Statale Jonica, che permetterà la creazione di 1500 nuovi posti di lavoro tra diretti e indiretti. L’opera, del valore di circa 980 milioni di euro, commissionata da Anas nell’ambito di un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi, sarà realizzata dal gruppo Webuild in corso di consolidamento nell’ambito di Progetto Italia, l’operazione industriale promossa da Salini Impregilo per il rafforzamento ed il rilancio del settore delle infrastrutture nel Paese. «Avremmo voluto essere qui a marzo, per aprire questo cantiere, ma l’Italia era in ginocchio» ha detto il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, presente alla cerimonia di inaugurazione: «Questa è un’opera strategica a cui l’Italia tiene - ha aggiunto - e vi porto il saluto del presidente del Consiglio, che ho sentito in macchina, venendo qui. Questo di oggi è un segnale di concretezza e sono convinta che il futuro non sia un destino già scritto, ma il destino della Calabria non è già scritto: dipende da voi, ma io sono qui per dirvi che dipende da noi». «Gli investimenti per il futuro del nostro Paese ripartono oggi e da qui, dal Sud Italia. E questo è il momento dei fatti, per creare lavoro e crescita grazie alle grandi infrastrutture che trasformano il volto dell’Italia e la portano nel futuro. Il tema oggi non è tanto programmare nuove infrastrutture, con il rischio di attendere anni prima di poter posare la prima pietra, ma pianificarle e realizzarle in tempi rapidi, semplificando i processi e garantendo liquidità alle imprese», ha dichiarato l’amministratore Delegato Webuild Pietro Salini in occasione della cerimonia della posa della prima pietra. «Tante opere sono già pronte sulla carta e le risorse economiche ci sono per farle partire subito, dagli ospedali, alla manutenzione delle strade, dalle nuove metropolitane alle nuove ferrovie. Quello che ci attende dopo l’emergenza Covid-19 è una rivoluzione anche di pensiero, oltre che economica, che va affrontata tutti insieme», ha aggiunto Salini secondo il quale «in Italia investiamo meno del 2% della spesa pubblica sulle infrastrutture, una scelta che ci fa perdere il treno della modernità, della mobilità, della multi-modalità, fondamentale per crescere e per spingere avanti un piano di sviluppo sostenibile. Dall’alta velocità alle reti stradali alle linee metropolitane, l’Italia ha bisogno di modernizzarsi. L’emergenza è diventata un alibi per questo Paese. Pensiamo a Genova, dove stiamo realizzando il nuovo Ponte in tempi record perchè tutti remiamo nella stessa direzione, non perchè sia stato applicato un processo straordinario. Solo con questo spirito compiremo un balzo nel futuro. E Webuild è pronta a farlo. Quella di oggi - ha concluso - è una prima pietra anche per la nostra nuova Società, perchè su questa strada parte un cantiere in cui Webuild lavora come un unico gruppo più grande e più forte». Il Megalotto 3 della Strada Statale Jonica prevede la realizzazione in nuova sede della tratta della SS-106, che dall’innesto con la SS-534 (Km 365+150), nell’area di Sibari, arriva a Roseto Capo Spulico (Km 400+000), in Calabria. La durata dei lavori prevista è di circa sette anni. L'opera si svilupperà per 38 chilometri e correrà a circa un chilometro dal tracciato storico, andando a collegare i litorali ionici della Calabria, della Basilicata e della Puglia, e a costituire anche una cerniera tra il sistema trasportistico dell’Autostrada A3 e la Puglia. La strada si snoderà attraverso un primo tratto di 18 chilometri pianeggianti, e seguirà poi per altri 18 chilometri di terrazzi marini e altopiani intervallati da fiumare. Con 11 gallerie e 14 viadotti, con pile alte fino a 100 metri in un territorio complesso dal punto morfologico, il progetto implica una grande competenza costruttiva. Il progetto assume un profondo valore per il territorio in cui si innesta grazie anche alle opere di riqualificazione paesaggistica del Parco Archeologico di Sibari, per cui sono stati individuati dei punti di osservazione e sono state ripristinate le prospettive delle fondazioni delle antiche costruzioni.