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Lamezia avvelenata dai rifiuti, una donna accanto al boss: nomi e foto del blitz con 15 arresti

Lamezia terra dei fuochi. È quanto emerge dall'operazione “Quarta copia” che ha disvelato un traffico illecito di rifiuti che dal nord arrivava a Lamezia. L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal commissariato di Lamezia (guidato dal primo dirigente Alessandro Tocco), su delega della Dda, ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare a carico di 20 persone (8 sono finite in carcere, 7 ai domiciliari, per 5 previsto l'obbligo di firma), ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale.

A supervisionare il controllo del traffico nel Lametino, secondo gli investigatori, era Assunta Villella, che «coadiutrice dei due boss Bova e Romanello, prestava continua assistenza per la buona riuscita dei propositi criminosi, talvolta accompagnando Bova nelle "staffette" e custodendo nella sua abitazione la documentazione della Ecoloda, nonché interloquendo con esponenti della politica locale per "indagare" su eventuali sospetti in merito alla loro gestione illecita di rifiuti».

A tal proposito, gli inquirenti riportano una conversazione tra Villella e il segretario provinciale di Fratelli d'Italia Rosario Aversa effettuata il 19.09.2018, successiva a un’intervista che Aversa insieme al consigliere comunale di Lamezia Domenico Gianturco, ha rilasciato a un'emittente televisiva, a seguito del rinvenimento di un carico di rifiuti abbandonati nell'area industriale ex Sir di Lamezia. Sia Aversa che Gianturco naturalmente sono estranei alle vicende né risultano indagati.

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