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“New Bridge”, per i presunti narcos di Reggio Calabria la procura chiede pene più pesanti - Nomi e foto

Mano pesante della Procura generale al processo d’appello “New Bridge”. Ieri il pg Massimo Riva ha chiesto l’accoglimento dell’appello con conseguente riforma della sentenza di primo grado in relazione ad alcune assoluzioni, anche parziali, che riguardano il reato di associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, e associazione per delinquere di stampo mafioso, nonché il riconoscimento dell’aggravante della transnazionalità con relativa rideterminazione della pena per alcuni imputati condannati.

Il tribunale aveva ritenuto che la procura antimafia reggina abbia dimostrato l’esistenza di un’organizzazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. I giudici locresi hanno ritenuto che «la lettura analitica delle numerose intercettazioni di questo complesso processo e l’esame dettagliato delle deposizioni dell’undercover» (un agente sottocopertura dell’Fbi, nome in codice “Jimmy”) e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia domistrino che «l’organizzazione finalizzata al narcotraffico possa essere riconosciuta limitatamente alle posizioni di alcuni appartenenti al gruppo dei calabresi».

Gli imputati: Francesco Ursino (28 anni e 7 mesi in primo grado); Nicola Antonio Simonetta (27 anni); Cosimo Ienco (2 anni 8 mesi); Carlo Brillante (3 anni); Francesco Vonella (1 anno 6 mesi); Michele Amabile (1 anno 6 mesi): Daniele Cavoto (1 anno 6 mesi); Andrea Memmolo (1 anno). Assolti: Mario Ursini; Vincenzo Parrelli; Bledar Halili e Daniel Lacatus.

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