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Rete di spaccio di droga a Lamezia Terme, pene ridotte in appello - Nomi e foto

Durante le conversazioni i malviventi si scambiavano messaggi in codice per non essere scoperti
Erano rimasti coinvolti nell’inchiesta denominata “Veleno” nella quale a giugno del 2014 diciassette persone erano state coinvolte nell’operazione, eseguita dai carabinieri di Lamezia, che aveva disvelato una rete di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ora, la Corte di Appello di Catanzaro, prima sezione, (presidente Giancarlo Bianchi) ha riformato la sentenza emessa dal gip del Tribunale di Lamezia il 9 febbraio 2015 (10 condanne con rito abbreviato) e appellata da Tiziano Morello, Domenico Fiorino, Antonio Nero, Vito Provenzano, Antonio Paola, Giuseppe Costantino, Pietro Caruso, Rosario Franceschi e Concetto Franceschi.

Assolto Domenico Fiorino da alcuni capi di imputazione, dichiarato non doversi procedere nei confronti di Antonio Nero e lo ha assolto dal capo E3. Assolto anche Vito Provenzano (difeso dall'avvocato Antonio Larussa) da tutti i 7 capi d’imputazione. Rosario Franceschi, Concesso Franceschi e Giuseppe Costantino sono stati assolti da alcuni capi. La Corte, inoltre, ha confermato nel resto la sentenza appellata rideterminando la pena inflitta a Tiziano Moretto in 4 mesi di reclusione e 800 euro di multa; ad Antonio Nero in 4 mesi e 800 euro di multa; a Rosario Franceschi in 8 mesi di reclusione; a Concetto Franceschi in 8 mesi di reclusione e mille euro di multa; a Pietro Caruso in un anno di reclusione; a Giuseppe Costantino in 2 mesi e 300 euro di multa e condannato Antonio Paola al pagamento delle ulteriori spese processuali. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Antonio Larussa, Angela Bilotta, Paola Bilotti, Nicola Tavano. Disposti, infine, 90 giorni per il deposito delle motivazioni.

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