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Il derby Catanzaro-Cosenza. Vivarini: "Siamo stati cattivi". Caserta: "Noi poco concreti"

Il derby non è solo per i tifosi. È anche un regalo che Vivarini ha fatto a sé stesso: il 30 novembre saranno due anni tondi dal suo arrivo a Catanzaro. Di meglio non poteva chiedere che un 2-0 al Cosenza in un “Ceravolo” ai livelli della festa promozione dell’anno scorso. «Vincere questa partita mi ha dato davvero tanto gusto», ha detto l’allenatore abruzzese presentandosi in sala stampa col volto disteso e il sorriso di chi sa di averci visto lungo. Strategia e tattica gli hanno dato ragione ampiamente. «Abbiamo fatto una buona partita, nel calcio bisogna avere anche un pizzico di fortuna sugli episodi, perché nelle precedenti tre gare ci era andata veramente male da questo punto di vista e avevamo perse tutte e tre le volte immeritatamente. Abbiamo fatto una gara giusta, giocata come sempre con qualità, ma con quel pizzico di attenzione e cattiveria in più che dobbiamo standardizzare per il prosieguo del campionato, che affronteremo con quella che secondo me è una squadra forte ed è la più bella del torneo», ha sottolineato il tecnico.

Delusione per Caserta

Fabio Caserta mastica amaro per il risultato giunto contro i rivali. Dopo la lunga attesa, i suoi uomini steccano. A tratti però hanno fatto vedere il solito gioco. Non è bastato però per contenere gli avversari: «Abbiamo fatto un buon primo tempo. La squadra ha cominciato bene, con intraprendenza e ha saputo reagire anche al gol del Catanzaro. Perché dopo essere andati sotto, abbiamo spinto tanto alla ricerca del pareggio. Se confrontiamo i numeri, questo risalta maggiormente. Il Catanzaro nella prima frazione ha calciato soltanto una volta ma nel calcio conta fare gol. Ecco, se devo trovare un difetto in questa prestazione, sottolineo questo aspetto. Non siamo stati bravi a concretizzare le nostre opportunità. Sotto porta, in altre circostanze, siamo stati molto più bravi e cinici. In alcuni casi incide anche la componente della sfortuna, questo è il sesto palo di Tutino. Abbiamo avuto un’altra possibilità con D’Orazio. Nei primi 45’ ci siamo presentati al tiro sei volte. Con questo non voglio negare che siano stati commessi degli errori. Ne abbiamo fatti tanti ma in una partita è impensabile non commetterne.

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