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La Callipo e il muro del silenzio tra la A2 e la "voglia" di SuperLega

Da domenica 20 marzo sono passati ad oggi quasi 70 giorni. Un lasso temporale lunghissimo da quella domenica sera che ha sancito la dolorosa retrocessione della Tonno Callipo Volley in Serie A2.

Passata l'amarezza, in fretta ed in furia il vicepresidente Filippo Maria Callipo ed il presidente Pippo Callipo si erano "accalorati" nel dire che la società si sarebbe subita messa in moto per risalire la china, che la società si sarebbe subito messa al lavoro per costruire una squadra in grado di ritornare subito nella massima serie e, perchè no, provare a rivincere quella Coppa Italia già alzata al cielo ben 3 volte in passato.

Nei fatti, la dirigenza giallorossa ha lavorato sottotraccia iniziando una campagna acquisti importanti con l'arrivo di giocatori del calibro di Orduna (palleggiatore), Buchegger (opposto), Cavaccini (libero) e con la scelta del nuovo allenatore, il brasiliano Cezar Douglas. Scelte già belle e confezionate da più di un mese, ma mai ufficializzate ancora.

Motivo? Nel frattempo nei play-0ff di A2 infuria la lotta tra Bergamo, Cuneo e Reggio Emilia. I lombardi, iperfavoriti, escono in semifinale e già nel corso del play-off iniziano le interlocuzioni tra la Callipo e la società bergamasca per lo scambio del titolo sportivo qualora Bergamo fosse riuscita a salire in SuperLega. Bergamo, infatti, non ha la disponibilità di un palazzetto da 3mila posti.

Già, perchè, nonostante ormai sia naufragato (per una serie infinita di ragioni) il concetto della SuperLega in stile Nba, vige ancora l'assurda ed inspiegabile regola dei 3mila posti a sedere (poi poco importa se i palazzetti si riempiono...). Posti a sedere che non ha nemmeno la vincitrice dei play-off, quella Reggio Emilia capace di sorprendere tutti, quella Reggio Emilia guidata in panchina da coach Mastrangelo (ex Callipo, sfiorò la promozione in SuperLega nel 2016), quella Reggio Emilia in cui militano i centrali calabresi, il lametino Nicola Sesto ed il reggino Simone Scopelliti, tra gli artefici di questa splendida cavalcata. Ecco allora susseguirsi voci e rumours su una possibile trattativa tra la Callipo e la società reggiana per lo scambio del titolo sportivo.

Ad oggi ancora filtra poco o nulla, in attesa di novità che arriveranno nelle prossime ore. Nel frattempo, però, trascorsi oltre due mesi, prosegue il muro del silenzio della Callipo. La società in questo periodo non ha inteso fornire nessuna notizia in merito agli scenari futuri, cercando di lavorare a fari spenti. Comprensibile ovviamente, ma tutto ciò rappresenta il filo conduttore di una gestione societaria finalizzata a sè stessa, distante anni luce dalla piazza, incapace di comprendere che il "giocattolo" della pallavolo non può e non dev'essere un semplice "affaire" privato di famiglia, ma un "tesoro" da condividere con chi ancora crede realmente nella passione e nella tenacia di un presidente che è stato sempre in prima linea, oltre, ovviamente, ad investire risorse importanti. Dunque, ad avercene di Callipo nello sport, soprattutto al Sud. Ma ora, presidente rompa questo muro del silenzio e dia il via alla nuova stagione.

 

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