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Reggina, il capolavoro di Stellone. Tutti protagonisti del progetto

Giocatori ai margini recuperati, giovani valorizzati, finanche l’alternanza tra i portieri. E il riacceso Menez che fa gol pesanti

Ventitré calciatori utilizzati in quattro partite. Il singolo al centro del progetto per valorizzare il gruppo. È questo il merito più grande del tecnico Stellone che ha rivoltato la Reggina nell'atteggiamento e nella convinzione, iniziando dal coinvolgimento totale dell'organico a disposizione. Tutti utili, tutti sul pezzo. La competizione tiene elevato il livello di applicazione dei calciatori, aumenta i giri delle prestazioni in allenamento e fisiologicamente in partita.

All'elenco degli elementi impiegati mancano solo il terzo portiere Aglietti, gli infortunati Rivas, Ejjaki e Lombardi, il difensore Franco rientrato disponibile dopo una lunga convalescenza e il francese Faty, ancora fuori dalla lista per il campionato.

Il tecnico ha rotto gli argini dell'ordinario, non guardando l' anagrafe o i numeri collezionati in carriera. Spazio ai giovani, senza alcun filtro. Alla ricerca delle “gerarchie” per il finale di stagione, inevitabili e necessarie, Stellone ha coniugato esperimenti, rotazioni e recupero mentali in tre partite. Nulla sembra illogico, nemmeno l'alternanza costante dei due portieri, Micai e Turati «due mostri sacri che si allenano a mille, diviene difficile fare una scelta» ha detto l'allenatore nell'ultima conferenza stampa.

Con lui hanno trovato continuità e fiducia anche tre giovani poco o nulla utilizzati in precedenza. L'attaccante Tumminello che a Ferrara ha timbrato la prima rete stagionale, festeggiando l'esordio dal primo minuto, il difensore Amione passato dai cinque minuti di Monza (i primi in stagione) all'intera gara di sabato contro il Pordenone, fino all'esterno sinistro Giraudo che con la sua gamba e la sua corsa si candida a divenire elemento imprescindibile per gli amaranto.

E poi ha usato la chiave giusta per riaccendere la voglia di Jeremy Menez, escluso otto volte dai convocati prima dell'arrivo di Stellone in panchina.

I giochi di prestigio di “Houdini” funziona ancora, anche se un poco inceppati. Classe ed eleganza, Menez mette a sedere difesa e portiere e firma uno dei suoi “gol” d'autore, tornando all'esultanza dopo quattro mesi dalla rete inflitta al Parma.

Segna poco, è vero. Ed è incostante. Ma nessuna delle sue reti è casuale. Arrivano tutte con una logica di gioco e di movimenti da giocatore di spessore.

I suoi gol, inoltre, sono tutti pesanti: 3 per nove punti. Quando segna Menez la Reggina vince. La statistica non mente. Certo la vera impresa di Stellone arriva adesso. Trovare la continuità nelle prestazioni del francese che a volte sembra isolarsi dalla squadra in campo, quasi disinteressato. Servirà stimolare le corde giuste, persistere nella valorizzazione delle sue enormi qualità, accarezzare anche le debolezze mentali.

Stellone dovrà far capire all'intero gruppo che le tre vittorie consecutive non hanno chiuso i giochi del campionato e che per ottenere la salvezza servirà vincere ancora, specialmente gli scontri diretti. Certamente le condizioni sono cambiate. L'ansia ha lasciato i colori amaranto.

Infermeria “piena”. Rotazioni in vista

Diffidato ed ammonito sabato contro il Pordenone, Michael Folorunsho salterà la sfida di mercoledì a Frosinone. Assenza pesante per Stellone, già alle prese con l'infermeria piena specie nel reparto arretrato. Da valutare le condizioni di Amione e Di Chiara: i due calciatori durante i minuti finali dell'ultima gara hanno attirato l'attenzione dello staff medico per alcuni problemi fisici. In difesa mancheranno sicuramente Lakicevic, Cionek e Stavropoulos infortunati, Aya è recuperato ma non al meglio. In attacco potrebbe rifiatare Montalto, così come Menez dovrebbe partire dalla panchina. Tumminello e Cortinovis candidati ad una maglia da titolare. Ci sarà da valutare la condizioni generali del gruppo e soprattutto dare continuità alla serie di risultati positivi.

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