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"Buba gol" è tornato, la Vibonese ha ritrovato il suo bomber

Bubas in azione contro il Trapani

“Buba gol” è tornato. Nicolas Bubas è tornato. Lo ha fatto nel giorno in cui la Vibonese cercava conferme. Dopo i due successi di fila contro Cavese e Rieti, perdere il controllo della strada era un rischio altissimo. Un pericolo solo affisso in bacheca perché in campo la squadra di Nevio Orlandi non ha mai dato l’impressione di perdere aderenza con l’asfalto. Composta, ordinata, ha messo alle corde fin da subito la Sicula Leonzio. Nella testa dei rossoblu solo un obiettivo: sfruttare il momento e regalare un’altra gioia ai tifosi. Negli occhi di Nicolas Bubas solo la porta difesa da Narciso. Dopo l’assist spettacolare per Taurino a Rieti, l’attaccante argentino ha fame di pallone in fondo alla rete. Tanti, pesanti, quelli scaraventati dietro le spalle dei portieri avversari lo scorso anno. Diciotto gol (7 assist) tra campionato, coppa e poule scudetto. Poi la conferma al centro del progetto del club del Presidente Caffo ed il Direttore generale Beccaria. L’avvio non in perfetta forma per un giocatore che, di fatto, non si è mai fermato. Contro la Sicula Leonzio ci va vicinissimo al 34’ con una splendida volee. A strozzare l’urlo in gola è la traversa. Poi sull’orologio scocca il 59’: Finizio pennella l’assist, lui stacca imperioso dritto in porta. Un gol alla “Buba gol”. Appunto. Ora è tornato e a suon di tango argentino è pronto a ripetersi. La Casertana è avvisata.

«Sono felicissimo di essere riuscito a fare gol – commenta Bubas. Per noi attaccanti è fondamentale segnare. Tuttavia – continua il bomber rossoblu – non la vivevo come una malattia. Il mister, i miei compagni, i tifosi (straordinari anche sabato) non mi hanno fatto mai sentire il peso dell’astinenza sotto porta, anzi. Per me, per noi – sottolinea – l’importante è il gruppo. Il risultato complessivo della partita. E’ chiaro – commenta Bubas sorridendo – che dopo aver segnato sabato, oggi mi sento molto meglio a livello personale ma è sempre più importante la squadra, non il singolo». Dalla retrocessione in D, all’anno stratosferico in D culminato con il ritorno tra i professionisti il passo è breve per Bubas: «Dopo la delusione di due anni fa e la gioia dello scorso anno – spiega – ho l’opportunità insieme ai miei compagni, di dimostrare il mio valore anche in Serie C. Quarto posto in classifica? Per il momento ci godiamo il momento – rimarca – sapendo che incontreremo momenti difficili. La terza serie nazionale – chiosa – non è come il massimo torneo dilettanti».

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