L’Istat ci ricorda che l’Italia è un Paese che gira spesso a due velocità, con divari che marcano differenze territoriali e sociali. Non è semplice vivere nell’“altra Italia”, quella che si sviluppa a Sud di Eboli e corre verso il Mediterraneo. Una terra che sembra un altro luogo, un altro Paese, un altro sistema, dove i servizi essenziali cessano di essere un diritto. Qui gli ospedali sono sempre affollati e non è mai facile entrarci perché con i medici mancano anche i posti letto. Per non parlare dei trasporti con i pochi treni rimasti, e quasi sempre in ritardo (altro che Alta Velocità), strade e autostrade con cantieri montati e smontati in ogni luogo, scuole a rischio scomparsa perché non nascono più bambini e uffici pubblici sempre più in affanno perché la gente che va in pensione non può essere sostituita. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale