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Aree interne, la Chiesa della Calabria insorge contro l’“eutanasia” di Stato

Il Piano strategico nazionale prevede “l’accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”. La Comunità ecclesiale scrive a Governo e Parlamento: «Serve uno sguardo diverso in questi luoghi»

L’Istat ci ricorda che l’Italia è un Paese che gira spesso a due velocità, con divari che marcano differenze territoriali e sociali. Non è semplice vivere nell’“altra Italia”, quella che si sviluppa a Sud di Eboli e corre verso il Mediterraneo. Una terra che sembra un altro luogo, un altro Paese, un altro sistema, dove i servizi essenziali cessano di essere un diritto. Qui gli ospedali sono sempre affollati e non è mai facile entrarci perché con i medici mancano anche i posti letto. Per non parlare dei trasporti con i pochi treni rimasti, e quasi sempre in ritardo (altro che Alta Velocità), strade e autostrade con cantieri montati e smontati in ogni luogo, scuole a rischio scomparsa perché non nascono più bambini e uffici pubblici sempre più in affanno perché la gente che va in pensione non può essere sostituita.
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