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Giordano (Cisl Fp Calabria): tutelare chi tutela! Il 30 ottobre 2023 sciopero dei dipendenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro

Luciana Giordano

«Il 30 ottobre i dipendenti dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro saranno costretti a scioperare, dopo aver tentato tutte le interlocuzioni possibili con il Governo. Uno sciopero unitario che ha una caratteristica speciale: non si tratta solo di rivendicare le giuste spettanze per gli Ispettori e per tutti i Lavoratori dell'INL (il riconoscimento degli arretrati relativi alla perequazione della indennità di amministrazione; l’aumento degli importi del Fondo Risorse Decentrate di Ente e del cd. Decreto Poletti; la possibilità di utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni comminate in materia di salute e sicurezza in favore del personale) ma di lottare, insieme, per fare decollare, finalmente, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro, per ottenere quella autonomia organizzativa e finanziaria dell’Istituto che è indispensabile per tutelare al meglio i Lavoratori di tutti i Settori, per implementare i controlli sull'applicazione dei Contratti Collettivi e della normativa a tutela della sicurezza e della salute nei posti di lavoro». Lo hanno affermato, in una nota, il Coordinatore CISL FP -INL Calabria, Vincenzo Musolino, e la Segretaria Generale, Luciana Giordano.
«Giusto per notizia, è il caso di rammentare che la vigilanza sul lavoro, nelle campagne e in tutti i luoghi più lontani dai centri cittadini, si basa esclusivamente - hanno proseguito Musolino e Giordano - sul sacrificio del mezzo di locomozione personale degli Ispettori, non avendo l’INL e il Ministero del Lavoro mezzi propri. Senza questo sacrificio personale e familiare, l’essenziale funzione di vigilanza sarebbe paralizzata e la conta dei morti sul lavoro aumenterebbe a dismisura. Investire sugli Ispettori del Lavoro, renderli sempre più formati e attivi nei territori significa, infatti, proteggere i lavoratori più deboli e fragili, contrastare il tragico fenomeno, soprattutto in Calabria, del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura. "Tutelare chi tutela", quindi, non è solo uno slogan, è una necessità del Paese; significa dare concreta attuazione al primo articolo della Costituzione, significa davvero fondare la Repubblica sul Lavoro».

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