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Il Presidente albanese Begaj in visita comunità arberesche di Calabria: "Un'ospitalità figlia di un'amicizia lunga sei secoli"

Begaj ha ricevuto un’accoglienza straordinaria nei paesi del Cosentino, del Crotonese e del Catanzarese formati in larga parte dai discendenti degli albanesi

La festosa accoglienza. E un patrimonio culturale che non può essere disperso. Il Presidente della Repubblica di Albania, Bajram Begaj, in visita in Calabria parla delle comunità arberesche e del valore che hanno per il nostro Paese e per la sua Nazione. «In Calabria gli arberesche sono perfettamente integrati nella vita sociale, economica e culturale e mi fa molto piacere che gli italiani abbiano loro aperto le porte e i cuori accogliendo queste laboriose comunità. L’ospitalità è un valore umano» aggiunge «che appartiene ai nostri due Paesi e che ha delle radici profonde nella storia».
Begaj ha ricevuto un’accoglienza straordinaria nei paesi del Cosentino, del Crotonese e del Catanzarese formati in larga parte dai discendenti degli albanesi arrivati in terra calabra sei secoli fa.
Il Presidente d’Albania parlando degli arberesche di Calabria sceglie di citare Dante Alighieri, per spiegare l’importanza di queste comunità rispetto alla nazione di origine anche dal punto di vista  storico lessicale. La sottolineatura è illuminante: «Cito il Poeta italiano più famoso nel mondo  perchè quando senti parlare gli appartenenti a questa comunità in arberesche riscopri la lingua antica del tuo paese. È come se un italiano sentisse parlare la sua lingua ai tempi di Dante. E ti fa pensare a quanto loro hanno fatto per conservare, tutelare, mandare avanti questo immenso patrimonio culturale. È una emozione indescrivibile vedere ballare e cantare tanti bambini  usando questa lingua antica. Loro, infatti, hanno preservato questo patrimonio anche attraverso le danze e il canto».
Dunque, le comunità arberesche sono preziose per tutto quello che hanno fatto in questi secoli in Calabria e per la Calabria e lo sono altrettanto per l’originaria patria perchè rappresentano la testimonianza vivente d’una cultura che sarebbe andata lentamente smarrita con il passare del tempo e l’incedere della modernità. E, invece, questa minoranza è riuscita ad armonizzare con un impegno plurisecolare l’avanzare del progresso e della globalizzazione con l’esigenza di conservare culture, tradizioni e forme lessicali antiche.
Bajram Begaj ha presieduto 15 incontri in pochi giorni confrontandosi con le popolazioni di molti centri arberesche - da San Demetrio Corone a Santa Sofia d’Epiro, passando per Spezzano Albanese, Pallagorio e Carfizzi. Il lungo tour, nel quale è stato accompagnato da Ernesto Madeo commissario della Fondazione arberesche, si concluderà domani  a Falconara Albanese. «Sono onorato» ha detto «mi sento privilegiato e sono commosso per l’ospitalità che mi è stata riservata. Un’accoglienza che è figlia dell’amicizia esistente tra due popoli risalente nella storia»

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