Vuole ancora dire la sua sul fronte dell’accoglienza la Calabria che si conferma terra di confine aperta alle popolazioni che soffrono. Ne è testimonianza la grande partecipazione alle manifestazioni d’interesse della Protezione civile rivolte al Terzo settore per l’accoglienza diffusa dei profughi ucraini. Qualche giorno fa i dati nazionali hanno infatti mostrato che dalla regione è arrivata la disponibilità di ben 4.043 posti (il 15% del totale), preceduta dalla sola Campania (4.311). Ora ci saranno le verifiche dei requisiti ma il segnale lanciato dal Terzo settore è inequivocabile, come spiega bene il portavoce calabrese del Forum, Luciano Squillaci, quando afferma che «il nostro mondo così come quello di Caritas e altre realtà si è organizzato provando a costruire una forma di accoglienza che per noi non può essere quella degli alberghi: le megastrutture – spiega – possono andar bene in fase di emergenza, ma in questa fase si deve immaginare un’accoglienza diffusa e a misura d’uomo». A entrare nel dettaglio è Giuseppe Apostoliti, portavoce catanzarese del Forum, che sottolinea come il progetto che vede capofila il Csv Calabria e coinvolge associazioni e cooperative sociali abbia individuato e proposto 400 posti in tutta la regione tra appartamenti e strutture.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria
Caricamento commenti
Commenta la notizia