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Tre amici d’infanzia di Isola Capo Rizzuto oggi alti prelati

Sono nati e cresciuti nello stesso paese i vescovi Tonino Staglianò, Fortunato Morrone e Pino Caiazzo. Sempre forte il loro legame con le comunità che hanno accompagnato nella preghiera

Il primo è stato don Tonino Staglianò nel 2009; poi c’è stato don Pino Caiazzo nel 2016; oggi arriva anche don Fortunato Morrone. Vescovo di Noto il primo, arcivescovo di Matera-Irsina il secondo, di Reggio Calabria-Bova il terzo. Ad accomunarli ci sono luogo d’origine ed età: tutti sono nati ad Isola Capo Rizzuto, tutti tra il 1956 ed il 1959. Ed è davvero singolare che un centro che solo da pochi anni ha superato i 15mila abitanti (e che alla fine degli anni ’50 ne contava circa 9mila) abbia dato i natali a tre alti prelati della stessa generazione, che a distanza di 200 anni raccolgono il testimone di una storia ecclesiastica antica e prestigiosa: perché per secoli Isola Capo Rizzuto ha ospitato una sede vescovile, che fu soppressa nel 1818.
Amici d’infanzia prima, protagonisti di un comune cammino di fede in gioventù, infine “colleghi”. E non è un caso che uno dei suoi primi pensieri dopo la nomina, monsignor Fortunato Morrone lo riservi proprio a loro: «Il mio pensiero va anche ai miei amici d’infanzia, don Pino Caiazzo e don Tonino Staglianò» dice, ancora un po’ frastornato, subito prima dell’annuncio ufficiale della sua nomina dato sabato a mezzogiorno dall’arcivescovo di Crotone e Santa Severina monsignor Angelo Raffaele Panzetta nella Basilica cattedrale di Crotone.

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