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Mileto, le offerte per San Rocco andranno alla Caritas parrocchiale

Quest’anno le offerte per la festività di San Rocco - che si svolgerà nella cittadina normanna domenica prossima con una serie di celebrazioni religiose che avranno luogo sul sagrato della Chiesa della Badia ed ovviamente con le dovute precauzioni - sulla scia delle parole pronunciate da Papa Francesco saranno destinate alle opere ecclesiali e in particolare alla Caritas parrocchiale per  supportare le molteplici richieste dovute alle delicata situazione economica.

La decisione del parroco della chiesa della S.S Trinità don Salvatore Cugliari e del Consiglio pastorale è legata anche alla figura di San Rocco che ha sempre posto al centro della sua missione terrena le opere di misericordia. Un motivo in più, quindi, per contribuire attraverso le offerte al pellegrino di Montpellier a dare una mano concreta a chi sta vivendo un periodo particolarmente difficile.

“San Rocco è stato - afferma don Salvatore Cugliari - un uomo di frontiera, a contatto con ogni realtà umana, anche la più lontana” ed  ha “incarnato la parola del Vangelo”. Da qui sull’esempio di San Rocco “di darci con occhi attenti ai fratelli e alle sorelle, specialmente a quelli che soffrono”. Oltre alle celebrazione di domenica durante la settimana sono in programma anche una serie di altri appuntamenti dedicati agli animatori pastorali, alle famiglie, ai malati e agli emigrati.

La festività di San Rocco è molto sentita dalla popolazione locale compresi i tanti emigrati sparsi all’estero e in ogni parte d’Italia e, in particolare, ad Agliana dove fino a qualche anno fa nella chiesa di San Piero era presente una statua del santo realizzata nel 1972 che proprio quell’anno venne portata per la prima volta in processione alla presenza dall’allora parroco della Badia e della SS.Trinità Vincenzo Praticò che giunse per l’occasione in Toscana insieme al vescovo del tempo della diocesi di Mileto monsignor Vincenzo De Chiara. La devozione dei miletesi a San Rocco - come riporta in un suo libro lo storico Giuseppe Cinquegrana - è legata pure a tre sudorazioni avvenute in periodi diversi: la prima risale al 15 agosto 1881, la seconda  al primo giugno del 1915, otto giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria e la terza al 26 agosto del 1939”.

Ed in coincidenza con la festività  di domenica anche quest’anno l’ex capitale normanna si è popolata di centinaia di  emigrati. Si tratta dei tanti miletesi della diaspora sparsi in ogni parte d’Italia e, in particolare, a Roma, in Toscana e nel Nord della penisola, molti dei quali, hanno riaperto le antiche case di famiglia che odorano di ricordi e di affetti. Un ritorno alle radici più vere e autentiche di una comunità che ha sempre sentito in maniera forte il senso dell’appartenenza ai propri luoghi di origine. Un atto d’amore che negli anni non è mai venuto meno.

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