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Coronavirus, in quarantena aumentano le tensioni: l'odissea dei figli di genitori separati

«Recupereremo tutto questo tempo. Dobbiamo solo essere forti ed avere pazienza. Sei la cosa più bella che la vita mi abbia regalato»: questa è una parte dell'emozionante video messaggio che papà Giuseppe ha inviato alla figlia di 6 anni.

«Non vedo Giulia - racconta - dall'inizio della quarantena. Lei vive a Caccuri con la madre. In casa, in questo periodo, c'è anche la nonna e per tutelare tutti non sto andando a trovarla. Eravamo abituati a stare insieme almeno due volte a settimana, senza giorni prestabiliti perché i rapporti con la madre sono sempre stati buoni». Questa è una storia positiva di genitori separati che vanno tra loro d'accordo ma ci sono tantissimi casi in cui la situazione non è così serena e, in questo periodo di emergenza sanitaria provocata dal Covid-19, molti rapporti si sono inaspriti e tra padri e madri si è creato un vero e proprio braccio di ferro. Come Anna e Franco - nomi di fantasia - che sono separati con due figli di 9 e 6 anni. Una gestione tranquilla ma con l'arrivo del Coronavirus lei ha impedito a lui di vedere i figli e sono ricomparse le forti tensioni.

Altro caso: una madre con problemi di natura psichiatrica. La prole è affidata all'ex marito. Nella normalità lei può uscire con i ragazzi, prendere un gelato, fare la spesa. A causa del virus, i servizi sociali hanno invitato a sospendere gli incontri e a fare solo videochiamate. La donna sta vivendo malissimo la situazione: per lei doppio pregiudizio, niente figli e niente sedute di analisi in questo difficile momento.
«Questo periodo - afferma l'avvocatessa Paola Garofalo, coordinatrice della commissione Famiglia e Minori del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro - ha provocato un aumento dei contrasti già in corso tra le coppie separate o divorziate che non hanno esitato a chiedere il nostro intervento». «Il Governo - precisa Garofalo - ha evidenziato che “gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l'altro genitore o comunque presso l'affidatario, oppure condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione Calabria

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