In Calabria vi sarebbero «sempre più persone “incapaci” di gestire relazioni interpersonali, difficoltà e paura a impegnarsi in un rapporto specifico quale quello della coniugalità, vi sarebbe sempre meno rispetto della fedeltà e meno considerazione della tipicità del legame matrimoniale indissolubile».
È quanto emerge dalla relazione per l'inaugurazione del nuovo anno giudiziario di mons. Vincenzo Varone, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro (Teir). Ben il 96%, ovvero 114, sono state affermative dichiarando la nullità matrimoniale.
In riferimento ai capi di nullità pretesi in giudizio dalle parti il “grave difetto di discrezione di giudizio” supera il 50% dei casi, la “esclusione della prole” sfiora il 15% e crescono le cause per esclusione della fedeltà e l'errore sulla qualità della persona.
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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