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Badante senza diritti e con la laurea nel cassetto: i sogni infranti di una donna di Vibo

Non avrebbe mai pensato quando si iscrisse all'Università di Messina alla facoltà di Scienze politiche che da adulta si sarebbe ridotta a fare la badante.

G. L. - che per ragioni di privacy chiameremo con il nome di fantasia Giada - ha quarantacinque e dopo una serie di lavori precari non è più riuscita ad inserirsi nel circuito lavorativo. Al momento del diploma aveva tanti progetti.

Era partita per la Germania per approfondire la lingua, per poi volare fino a Londra, dove era rimasta per circa un anno. Aveva frequentato il liceo linguistico, acquisendo una buona conoscenza di inglese e tedesco.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Vibo della Gazzetta del Sud.

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