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Reggio, monsignor Giovanni Ferro verso la beatificazione

Monsignor Giovanni Ferro

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi ad emettere il decreto che riconosce le virtù eroiche, primo passo per la causa di beatificazione, di monsignor Giovanni Vittorio Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, nato a Costigliole d'Asti il 13 novembre 1901 e morto a Reggio Calabria il 18 aprile 1992.

Un annuncio che era atteso in città con trepidazione. Come testimonia don Nuccio Cannizzaro, memoria storica della diocesi reggina: «L'annuncio che il Santo Padre Francesco ha dichiarato le virtù eroiche dell'arcivescovo di Reggio Monsignor Giovanni Ferro, pastore amato della nostra diocesi ci riempie di gioia e ci invita a fare ulteriori preghiere perché presto il venerato pastore possa essere annoverato tra i beati prima e tra i santi dopo».

«La figura di monsignor Ferro - prosegue il parroco di San Giorgio - rimane impressa in modo indelebile nella storia della città non solo per il ruolo di protagonista indiscusso dell'amara storia reggina degli anni 70 con i famosi moti, dove fu l'unica autorità tra tutte ad avere preso le difese di una città violentata, offesa e vilipesa dallo Stato e dalle istituzioni. Monsignor Ferro rimane una memoria viva perché ha amato la città, ha amato i suoi abitanti, i suoi preti ed è stato padre di tutti. Ha insegnato ad amare la chiesa a servirla con un amore evangelico, povero tra i poveri, si è fatto viandante con tutti, la sua figura ieratica, alta slanciata, solenne mentre celebra la santa messa oppure cammina per le strade della città, la sua figura è impressa nella mente e nel cuore di chi l'ha conosciuto e amato.

Monsignor Ferro da piemontese ebbe la capacità di calarsi nella nostra realtà reggina e divenne calabrese tra i calabresi, reggino tra i reggini. Ha saputo interpretare lo spirito vero del reggino facendosi tutto a tutti nella carità apostolica, il suo motto Omnia in charitate lo ha espresso nella maniera più bella. È stato padre di generazioni di sacerdoti e di laici che ha accompagnato nella fede. Quando lasciò per limiti di età il governo pastorale, Reggio sprofondò in un profondo lutto spirituale, la città avverti subito che il suo angelo tutelare non c'era più, eravamo veramente diventati orfani spiritualmente. Come dai moti di Reggio cominciò il lungo declino umano, economico e sociale della città così dalla scomparsa di Monsignor Ferro cominciò il declino spirituale di tanta parte della popolazione. Oggi più che mai da tante parti si avverte il bisogno di guide spirituali forti e sagge che sappiano governare il cambiamento come papa Francesco ci insegna, che sappiano essere guide lungimiranti non solo della Chiesa ma della società tutta».

«Reggio esulta - conclude don Nuccio - perché questo suo padre ora è stato riconosciuto eroico nelle virtù, questa eroicità tutta la gente di Reggio l'ha sempre riconosciuta, ma ora la Chiesa ufficialmente lo attesta. Ecco perché la gioia della città e della diocesi è grande».

La figura dell'arcivescovo è impressa in modo indelebile nella storia di Reggio.

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