
Il voto regionale è come un sisma che scuote il sistema politico locale con onde lunghe che riscrivono equilibri e scadenze. E non solo in Consiglio regionale, dove gli eletti si preparano a varcare la soglia di Palazzo Campanella. Conseguenze ci saranno anche nei Municipi, dove il voto ha innescato un effetto domino che costringerà cinque centri a nuove elezioni amministrative. La causa non è politica, naturalmente, ma esclusivamente giuridica e va ricercata nell’articolo 65 del Testo unico sugli enti locali. Una norma che pone il sigillo dell’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di sindaco.
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