
Prosegue il nostro dialogo con le candidate “rosa” alle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre in Calabria. Abbiamo rivolto ad alcune candidate al Consiglio regionale cinque domande per comprendere le loro motivazioni, priorità e proposte, con l’obiettivo di offrire ai lettori uno sguardo diretto sulle persone che chiedono la fiducia degli elettori.
Ecco i cinque quesiti che anche in questa seconda puntata della nostra inchiesta abbiamo posto alle candidate al Consiglio regionale su temi generali ma anche specifici dell’esperienza in politica per una donna.
1. Cosa l’ha spinta a candidarsi e quali sono i valori che intende portare in Consiglio regionale?
2. Poche donne in Consiglio regionale, soprattutto nelle Circoscrizioni centrale e meridionale. Cosa pensa della questione di genere legata anche alla rappresentanza?
3. Pericolo astensionismo. Come convincere le persone ad andare a votare?
4. Quali sono i temi su cui si impegnerà con più decisione se eletta?
5. Come immagina la Calabria nei prossimi anni e quale contributo pensa di poter dare a questo cambiamento?
In questa seconda puntata hanno risposto Elisabetta Aiello (Forza Italia, circoscrizione Centro) e Paola Petronio (Tridico Presidente, circoscrizione Centro).
Elisabetta Aiello (psicologa)
1. Sono nata nel 1993 e mio padre (l’ex senatore e assessore regionale Piero Aiello) si candidò per la prima volta nel 1995. Sono proprio cresciuta con lui, anche nei giorni in cui magari non andavo a scuola andavo da lui in assessorato e quando sono diventato più grande ho organizzato le campagne elettorali. Abbiamo vissuto insieme a Roma, in Senato, e ho lavorato con lui. Ho una discreta esperienza anche se è la prima volta che mi misuro con una candidatura. La mia scelta di scendere in campo è stata dettata dal gruppo perché io da sola non vado da nessuna parte e non mi sentirete mai parlare in prima persona, parlo sempre con il “noi”. Noi siamo un gruppo che ha deciso di prendere il lascito di mio padre, un lascito di qualche anno che, ahimè, è andato un po’ a sgretolarsi. Però abbiamo recuperato, siamo risaliti e stiamo cercando di portare avanti quei valori che ci hanno sempre contraddistinto: la difesa di Catanzaro, dell’area metropolitana di Catanzaro-Lamezia e delle province di Crotone e Vibo. Ahimè, l’area centrale della Calabria in questi anni è stata un po’ bistrattata, dimenticata e il valore fondamentale che guida ogni nostra scelta è il valore della famiglia intesa in senso lato: fare del bene per le famiglie calabresi, non il bene personale che mi riguarda. Non vivo di politica, ho la mia attività professionale e non la abbandonerò.
2. Sono una femminista convinta, nel senso buono ovviamente. Per me le donne anche nei ruoli istituzionali, amministrativi e imprenditoriali devono avere una posizione di rilievo e non devono essere, rimanendo all’ambito politico, delle semplici riempilista. Infatti in uno dei miei reel che pubblico ogni settimana ho parlato anche delle cosiddette “quote rosa”. Le donne devono essere protagoniste a 360 gradi e io e il nostro gruppo possiamo essere un esempio: il gruppo che abbiamo rifondato è composto nella maggioranza da donne. Prediligo noi donne perché magari possiamo portare le nostre competenze, la nostra sensibilità e la nostra arguzia nell’ambito del Consiglio regionale.
3. Il voto è un diritto e un dovere di ognuno di noi. L’astensionismo non fa altro che alimentare questo circolo vizioso nel quale poi la gente si lamenta di non essere ben rappresentata e di non credere più nella politica. Però i cittadini hanno loro il coltello dalla parte del manico: se il cittadino non va a votare non può eleggere quei rappresentanti che potrebbero fare la differenza. L’astensionismo è un fenomeno che va combattuto, che purtroppo poi ricade nella rassegnazione. In questo momento la Calabria non ha bisogno di rassegnazione, ma ha bisogno di fatti concreti
4. Una delle priorità è certamente la sanità, lasciata un po’ in sospeso. Essendo una psicologa, vorrei essere portatrice di novità da questo punto di vista. La sanità è un tema che mi sta a cuore, mio padre è un medico e anche lui mi ha instradato con il suo esempio. Vorrei portare nuove proposte in Consiglio regionale per ristabilire il piano sanitario e ciò che i calabresi meritano. La sanità è un tema che sta a cuore a tutti quanti perché le percentuali parlano chiaro, ma non dobbiamo rassegnarci. Il sistema pubblico non è soltanto mediocre in Calabria, ma anche in altre realtà del nostro Paese. Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con il presidente Occhiuto che si è speso tanto in questi anni anche per la sanità. Poi dobbiamo guardare, come ho detto prima, alla rinascita dell’area centrale della Calabria. Catanzaro capoluogo e le altre province devono tornare ad avere un ruolo di rilievo nelle istituzioni calabresi.
5. Non penso molto al futuro, anche il mio slogan elettorale lo dice: io sono qui ora. Pensiamo fattivamente al presente e a quello che possiamo dare oggi. Lavoriamo con quello che abbiamo oggi per migliorare il domani.
Paola Petronio (funzionaria di banca)
1. La mia è una scelta che vede la politica come un servizio. La mia storia fa sì che io mi ritrovi pienamente con lo slogan della campagna elettorale di Tridico. La storia di una ragazza che ha studiato a Bologna e che ha iniziato subito a lavorare. Ma avevo sempre quel desiderio, quel pensiero per la terra d’origine: perché qui le cose (al Nord) funzionano e da noi no? Ho avuto anche un po’ di fortuna e ho avuto l’opportunità di scegliere di tornare. Tornare per fare cosa? Per dare il mio contributo a livello personale, professionale e nella società, nell’associazionismo (sono capo-scout), nel mondo del sindacato. E oggi ho deciso di mettermi a servizio di questo progetto di queste idee: dare la possibilità a tutti, ai giovani in particolare, di vivere in Calabria senza rimpianti. Non bisogna accontentarsi di vivere in Calabria.
2. Intanto nella formazione delle liste Tridico ha lanciato un messaggio: una formazione paritaria che va oltre il dettame legislativo. Le donne hanno spazio, devono un po’ prenderselo mettendoci voglia, faccia, determinazione che tutte hanno solitamente. In questa tornata io confido che ci saranno sicuramente più donne elette. Non è facile perché la donna mantiene un ruolo ancora chiave all’interno dell’organizzazione familiare, e rimanendo al mio esempio bilanciare tutto non è facile perché sono anche una professionista e sono impegnata nel sociale. Ma quando si ha questo spirito costruttivo, di volerle fare le cose, si riesce. E il miglior esempio nei confronti delle nuove generazioni è farlo, è esserci.
3. L’astensionismo è purtroppo un grosso problema: io penso di intervenire proprio questa volta perché c’è una proposta diversa. Quella di Tridico, ma anche la mia candidatura. Io sono sempre stata vicina alla politica, ma è la prima volta che scendo in campo in prima persona e penso che dare una nuova possibilità all’elettorato sia positivo perché corrisponde ad una speranza di poter cambiare le cose. Penso di trasmettere alle persone la mia determinazione e in questo modo penso di poter convincere le persone ad andare a votare.
4. Il tema è in assoluto la sanità. Qui però tante cose sono state dette, continuano ad essere dette e sicuramente il tema della sanità c’è. Ma strettamente correlato c’è il tema delle condizioni da offrire ai nostri giovani per tornare e dargli lavoro. Il lavoro come si ottiene? Non per decreto, ma andando a stimolare la competitività delle nostre aziende. Bisogna avere un’attenzione particolare perché così avranno bisogno di assumere i nostri giovani.
5. La nostra deve diventare una Calabria in cui non bisogna più accontentarsi. Questa è un po’ la visione che ho io e che voglio raggiungere, perché anche tante altre regioni del Sud ce l’hanno fatta ad avere quel riscatto, quello scatto in più sia nei servizi turistici, sia nelle infrastrutture. Noi possiamo farcela, vedo una Calabria che fa quel passo in più e che cresce. Cosa che finora non è stata assolutamente.
(2 - continua)

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