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Calabria, la frenata di Arrical senza una guida: Ferrari si è dimesso da presidente

Il passo indietro del sindaco di Cirò Marina che sogna lo sbarco in Regione accanto ad Occhiuto. L’Autorità chiamata a gestire idrico e rifiuti in Calabria è in attesa anche di un nuovo direttore

È stata sicuramente una delle riforme simbolo della consiliatura regionale troncata in anticipo. Ma resta una riforma a metà. Nelle intenzioni doveva essere un esempio di riordino di due servizi pubblici chiave – acqua e rifiuti – governati per decenni solo dal caos, nei fatti si è tradotta in un accentramento di potere che ancora è ben lontano dal produrre sui territori gli effetti sperati in termini di efficienza ed efficacia. Non era certo un obiettivo facile da concretizzare in meno di un lustro, specie dopo i ritardi accumulati rispetto a dettami normativi che risalgono agli anni ’90.
Ma sta di fatto che con l’improvviso ritorno alle urne per il rinnovo dei vertici della Regione, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical), ovvero l’ente di governance istituito per concretizzare la svolta nei due settori, si ritrova di nuovo in un limbo che aggiunge ulteriori ritardi a quelli già riscontrati lungo il difficile percorso di questi anni.
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