
Regionali in Calabria, arrivano i primi sondaggi ma è scontro. Secondo un sondaggio dell’istituto Emg/Masia, realizzato tra il 22 e il 23 agosto su un campione di mille cittadini, il verdetto sarebbe netto: il governatore uscente Roberto Occhiuto (Forza Italia, centrodestra) otterrebbe il 60% delle preferenze, mentre l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, si fermerebbe al 37%.
Ma il sondaggio è stato aspramente criticato da Davide Tavernise (M5S) che ha espresso forti dubbi. "Un altro “miracolo” targato Roberto Occhiuto. Stavolta non parliamo di opere pubbliche mai realizzate o di promesse rimaste sulla carta, ma di un sondaggio che sembra uscito da un laboratorio di magia più che da un istituto di ricerca indipendente. Secondo la rilevazione EMG/Masia, diffusa oggi, Occhiuto sarebbe nettamente avanti sul candidato Pasquale Tridico. Peccato che ci sia un dettaglio impossibile da ignorare: Tridico è stato ufficialmente candidato il 23 agosto, mentre il sondaggio risulta effettuato il 22 e 23 agosto. Tradotto: almeno metà degli intervistati ha espresso un’opinione su un candidato… che ancora non esisteva".
Ma, secondo Tavernise, "c’è però un fatto ancora più grave che mostra un conflitto di interessi enorme: la società che ha confezionato il sondaggio ha in corso un contratto con la Regione Calabria. È evidente che non stiamo parlando di un’indagine indipendente, ma di un’operazione messa al servizio della propaganda del presidente dimissionario. L’obiettivo è chiaro e non è sicuramente quello di informare i cittadini. Si cerca di costruire ad arte l’illusione di una vittoria scontata, condizionando così il dibattito pubblico e provando a scoraggiare il campo avversario. È un vecchio trucco della politica: gonfiare i numeri per trasmettere un senso di inevitabilità. Ma i calabresi non sono ingenui. Sanno distinguere tra la realtà e la propaganda. Se Occhiuto è davvero così forte come racconta, lo dimostri nelle urne. Perché i contratti con società amiche non basteranno a nascondere la voglia di cambiamento che cresce ogni giorno in questa regione".
Dal centrodestra, invece, si sottolinea la forza del consenso reale raccolto dal presidente uscente in questi anni, e la lettura dei dati come conferma della solidità della sua leadership. Resta ora da capire quanto i numeri dei sondaggi potranno tradursi in voti concreti. La parola definitiva, come sempre, spetterà alle urne.
Cannizzaro: "Tridico nervoso, chieda un Maalox a Beppe Grillo"
“E niente… o i numeri dicono ciò che pensano loro, oppure sono farlocchi. Ha sempre funzionato così e continua a funzionare così. Per la sinistra, Pd o Movimento 5 Stelle poco cambia, la verità è sempre e comunque solo quella dettata dalle loro testate e dai loro amici. Se un sondaggio dice qualcosa che non gradiscono è propaganda". Così Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria.
"Pasquale Tridico - continua Cannizzaro - piuttosto nervoso per essere un professore universitario, chieda un Maalox a Beppe Grillo e stia sereno. Tra poche settimane saranno i calabresi a decidere se tornare indietro - affidandosi alla sua armata brancaleone (da Renzi a Rifondazione comunista) - o andare avanti, confermando la fiducia al presidente Roberto Occhiuto e al centrodestra unito.
Nel frattempo l’ex presidente dell’Inps, che già ha annunciato la sua intenzione di voler cacciare dalla Calabria Ryanair, facendo tornare Reggio e il nostro sistema aeroportuale nel Medioevo, potrebbe chiarire una volta per tutte le sue intenzioni sul futuro in Parlamento Ue: la molla o no la poltrona dorata da 16mila euro al mese di Bruxelles?”.
La posizione del Pd, Amalia Bruni : “Il sondaggio di Occhiuto? Una fotografia ritoccata con Photoshop”
“Occhiuto sta utilizzando le tasse dei calabresi per pagare la propria propaganda elettorale!”. Non usa mezzi termini il Partito Democratico della Calabria per commentare il sondaggio -rilanciato oggi dal quotidiano, di destra, Libero- somministrato addirittura prima che la candidatura di Tridico fosse ufficializzata dalla coalizione progressista e che vedrebbe lo stesso in svantaggio rispetto al dimissionario Occhiuto.
“La credibilità del sondaggio -di cui non si conosce nei dettagli il quesito posto al campione intervistato- è svuotata dalla circostanza che, stando al Bollettino ufficiale della Regione Calabria, è stato somministrato da una società a cui, proprio sotto la legislatura Occhiuto, è stato destinato un affidamento diretto per quasi 55mila euro, dall’oggetto eloquente: “Affidamento servizio di sondaggi su temi di interesse dell’Amministrazione”. Insomma, siamo alle solite! I calabresi pagano, la società privata incassa, Occhiuto capitalizza.
Il presidente dimissionario persevera nel vizietto della narrazione fittizia, piegata al suo personale consenso politico e lontana dalla realtà dei fatti. Il tutto mentre la sanità regionale fallisce, la Calabria Film Commission finisce sotto accusa per spese pazze, i territori si spopolano e aumenta la migrazione sanitaria.
I calabresi hanno bisogno di ospedali, lavoro e servizi, non di numeri ad uso e consumo della propaganda di Occhiuto.
Il centrosinistra alla guida della Regione Calabria chiuderà i rubinetti all’uso privatistico delle risorse pubbliche, ristabilendo equità sociale e buona amministrazione.”
“C’è chi usa i sondaggi per analizzare la realtà e chi, invece, li maneggia come specchi per le allodole. Il presidente dimissionario Roberto Occhiuto, pur di mostrarsi imbattibile, si affida a rilevazioni che hanno più l’aspetto di un’operazione di marketing politico che di uno strumento scientifico”, è quanto afferma la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni. “La prima anomalia è evidente – spiega Bruni –: il sondaggio è stato realizzato il 22 e 23 agosto, quando la candidatura di Pasquale Tridico è stata ufficializzata solo il 23. Tradotto: almeno metà degli intervistati ha espresso un parere su un candidato che, in quel momento, ancora non esisteva. È come chiedere agli spettatori di commentare un film prima ancora che venga girato: pura fantascienza, non rilevazione statistica”. “Ma il nodo più serio – prosegue la consigliera dem – riguarda i rapporti con la Regione. La società che ha confezionato il sondaggio, come è stato rilevato da più parti, ha in corso un contratto proprio con l’ente guidato da Occhiuto. Davvero possiamo credere che si tratti di un’indagine indipendente? È come se l’arbitro di una partita fosse anche consulente della squadra che deve dirigere: il conflitto di interessi è grande quanto un campo da calcio. E allora non c’è da stupirsi se i risultati appaiono così favorevoli al presidente dimissionario: più che un sondaggio, sembra un assist confezionato su misura”. “Questa non è ricerca sociale, ma propaganda istituzionalizzata. Un sondaggio piegato alle esigenze di chi vuole dare l’illusione di avere già vinto, dimenticando che la vera partita si gioca nelle urne. E lì non valgono i questionari telefonici né le percentuali gonfiate: valgono le scelte libere e consapevoli dei calabresi. Sono loro, e non i sondaggi di comodo, a decidere chi dovrà guidare questa Regione. E i cittadini, statene certi, hanno più fiuto dei migliori sondaggisti”, conclude Bruni.
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