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Guccione (Pd): “Dimissioni Occhiuto legate all’inchiesta. La Calabria non può restare in balia dell’incertezza”

Carlo Guccione

«Si apre una fase drammatica, inedita e piena di incognite per la Calabria, con scenari insidiosi e prospettive tutt’altro che rassicuranti. Persino il ritorno alle urne potrebbe rivelarsi un esercizio inutile, se non gestito in modo chiaro e coerente dalle forze politiche». A dirlo, in una nota, è Carlo Guccione, esponente della direzione nazionale del Partito Democratico, intervenendo nel dibattito seguito alle dimissioni del presidente Occhiuto.

“Dimissioni legate all’inchiesta giudiziaria”
«È oggettivo e senza vena di polemica – sottolinea Guccione – che le dimissioni di Roberto Occhiuto siano strettamente legate allo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria che lo riguarda. Lo ha detto lo stesso Tajani, altrimenti non sarei intervenuto. Basta guardare a quanto accaduto in Liguria, dove l’ex presidente Toti è stato sottoposto a misure restrittive proprio per non essersi dimesso».

Secondo Guccione, «senza ipocrisie, lo dobbiamo alla Calabria e ai calabresi: non possiamo tenerli in uno stato di precarietà istituzionale. Anche l’ipotesi di nuove elezioni rischia di rivelarsi non risolutiva, vista la profonda confusione all’interno del centrodestra».

Critiche anche al centrosinistra e al governo
Non manca un passaggio autocritico: «In consiglio regionale l’opposizione è stata quasi inesistente. E nel campo del centrodestra – aggiunge – vi sono forti contraddizioni, tensioni latenti e persino fuoco amico, non solo da Calenda e Azione».

Guccione solleva infine una questione di trasparenza istituzionale: «Sarebbe un vulnus democratico se un presidente dimissionario continuasse a mantenere l’incarico di commissario ad acta per la sanità e la realizzazione dei nuovi ospedali. Su questo è necessario fare chiarezza e anche il governo nazionale non può far finta di nulla».

“Serve una coalizione ampia, senza formule precostituite”
Il dirigente Pd lancia anche un appello al suo partito: «Serve costruire una coalizione inclusiva, senza formule rigide, che parta dalla realtà calabrese e possa attrarre anche i moderati in cerca di un’alternativa credibile all’attuale governo regionale. Solo così si possono battere le destre».

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