Il decreto Milleproroghe, in fase di conversione in legge, è destinato a incidere profondamente sui destini della sanità calabrese. Dopo il “sì” ad un ulteriore termine - fino al prossimo 31 marzo - per l’approvazione dei bilanci pregressi delle Asp (con uno “scudo” per limitare le responsabilità di chi si è reso protagonisti di ritardi e inadempienze), un emendamento presentato dai senatori di Forza Italia, Daniela Ternullo e Adriano Paroli, punta a far uscire questa regione da un regime di commissariamento in atto dal 2010.
Nel testo depositato in commissione Affari costituzionali del Senato è tracciata una road map per riportare la Calabria nell’alveo del regime ordinario in tema di sanità e una volta approvati i documenti contabili degli anni passati delle Asp di Cosenza e Reggio. «Alla data di approvazione dei bilanci aziendali - si legge nella prima parte dell’emendamento - di cui al primo periodo, alla regione Calabria non sono più applicabili le disposizioni di cui all'art. 4 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222 e le funzioni del commissario ad acta e dei sub commissari in carica tornano nella competenza degli organi regionali».
Insomma, si tenta con un nuovo emendamento dopo quello presentato qualche settimana addietro e dichiarato poi inammissibile dalla commissione Bilancio della Camera. Stavolta, tuttavia, si prevede la nomina di un commissario straordinario per «fronteggiare le particolari criticità in cui versa il sistema infrastrutturale ospedaliero pubblico della regione Calabria, nel rispetto delle tempistiche per il perseguimento degli obiettivi riconducibili al piano nazionale di ripresa e resilienza». In particolare, «con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è nominato un commissario straordinario con il compito di predisporre e attuare un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione della rete ospedaliera regionale». Viene infine previsto che, «ai fini dell'esercizio dei propri compiti, il commissario straordinario opera sino al 31 dicembre 2026 e ove necessario, può provvedere, a mezzo di ordinanza, sentite le amministrazioni competenti, in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale».
Novità per le Università
Un’altra proposta emendativa, sempre firmata dai forzisti Ternullo e Paroli, se approvata, potrebbe interessare da vicino gli atenei: in particolare, l’Università della Calabria, dove il rettore Nicola Leone dovrebbe terminare nei prossimi mesi il suo mandato iniziato nel 2019. Il condizionale utilizzato non casuale perché il testo firmato dai senatori azzurri punta a prorogare fino al 31 dicembre 2027 il mandato di quei Magnifici a guida di Università «che hanno sede nelle regioni sottoposte negli anni 2022, 2023 e 2024 al Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario e commissariate nelle quali è presente la Facoltà di Medicina e Chirurgia». Proprio il caso in cui si trova l’Unical.
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