"Il problema, condiviso pressoché unanimemente dalla gran parte delle componenti politiche e sociali, ma anche dalla maggioranza dell'opinione pubblica del Paese, è che i livelli di reddito reale, quelli cioè che possono garantire una vita dignitosa alle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, sono totalmente inadeguati.
Oggi, più che in altri momenti del recente passato, i salari reali in Italia continuano a decrescere, anche per la totale mancanza di una concreta idea di sviluppo e di rilancio del sistema produttivo, avendo scelto questo Governo di privilegiare le rendite di posizione a discapito delle fasce più deboli dei cittadini italiani".
E' quanto afferma in una nota il Segretario Fiom CGIL Umberto Calabrone
"E questo Governo non solo non ha una idea di sviluppo, ma non sostiene la contrattazione collettiva, ha deciso di non detassare i futuri aumenti contrattuali, depotenzia il sistema sanitario pubblico e l’istruzione pubblica e non ha alcuna capacità, o forse volontà, di mettere in campo politiche industriali che possano dare risposte alle tante crisi aziendali.
In un contesto nazionale di tale genere, si inseriscono i moltissimi problemi della nostra regione che, al di là degli annunci roboanti, continua ad essere la regione più povera d’Europa, con un tasso di occupazione al 44%, il più basso del Mezzogiorno, e con una occupazione femminile al 32.6%, circostanza quest’ultima che pone un vero problema di emancipazione e di libertà delle donne.
La Calabria, nonostante le risorse europee e quelle del PNRR, non è riuscita a fare quel salto di qualità sociale che tutti si aspettavano e, viceversa, il divario con il resto del Paese si allarga sempre di più. Per queste ragioni, e molte altre ce ne sarebbero, invitiamo lavoratori e lavoratrici a scioperare il prossimo 29 novembre e a scendere in piazza a Cosenza, per rivendicare con forza un’altra idea di Paese ed una Calabria diversa, che metta finalmente al centro delle proprie politiche le persone con la loro dignità ed i loro diritti".
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