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Un piano per l’invecchiamento attivo. Così la Calabria investe sulla terza età

La strategia triennale all’esame del Consiglio regionale: via libera in commissione. In regione l’indice di vecchiaia “galoppa” più che nel resto d’Italia. A Roccaforte del Greco l’incidenza maggiore, Platì il paese più giovane

Un peso o una risorsa? In una società sempre più avanti con l’età restituire ruolo - e identità - agli anziani diventa essenziale. Ed ecco che su tre linee programmatiche - formazione, socializzazione e inclusione - declinate in diversi step la Regione decide concretamente di investire sulla salute, il benessere sociale e la partecipazione attiva degli over 65. Ritardare l’invecchiamento e valorizzare il contributo e le competenze che terza e quarta età della vita possono dare alla comunità sono gli obiettivi del programma operativo triennale, approvato martedì in terza commissione e ormai pronto per l'esame finale in Consiglio regionale.

Lo scenario

Che la Calabria invecchi progressivamente, così come il resto del Paese, non è una novità. E non è un caso che il provvedimento sia indirizzato ad una platea sempre più numerosa. I dati parlano chiaro, così come trasferiti nella proposta della Giunta regionale: «Il fenomeno dell’invecchiamento demografico caratterizza in maniera significativa il territorio regionale, interessato, nel lungo periodo, da una dinamica di contrazione delle nascite e da un miglioramento diffuso delle condizioni di salute». In base agli ultimi dati Istat, l’indice di vecchiaia (il rapporto di coesistenza tra la popolazione anziana e quella più giovane) nel 2024 in Calabria è pari a 189,0 a fronte di un valore medio nazionale di 199,8.

Pur essendo inferiore al dato nazionale, nell’arco temporale 2004–2024 l’indice di vecchiaia della popolazione calabrese è costantemente aumentato, con una variazione di +78,1 punti in venti anni contro il +64,2 nazionale. L’incidenza più alta si registra nella provincia di Cosenza dove l’indice di vecchiaia nel 2024 è di 199,8. Seguono Catanzaro (198,7) e Vibo Valentia (193,0). Più contenuti i valori della provincia di Reggio (178,0) e di Crotone (161,8). I comuni con l’indice di vecchiaia più elevato sono distribuiti su tutto il territorio regionale ma con un quadro definito «più preoccupante» nelle aree interne (“Sila e Presila” indice di vecchiaia del 290,2, “Reventino – Savuto” 238,6, Area Grecanica 212,8 “Ionico – Serre” 169,7). Roccaforte del Greco, nel Reggino, presenta il dato più allarmante (popolazione totale pari a 316, di cui 111 ultrassessantacinquenni e 6 di età 0-14; indice di vecchiaia 1.850,0); valore più basso a Platì, sempre nel Reggino, che su 3.690 residenti conta 573 ultrassessantacinquenni e 847 di età 0-14 indice di vecchiaia 67,7).

Le prospettive

Il piano elaborato dalla Giunta dà attuazione alla legge regionale 12 del 16 maggio 2018 recante “Norme in materia di tutela, promozione e valorizzazione dell’Invecchiamento Attivo”. «Si tratta – ha spiegato in commissione l’avv. Sara Lo Presti del dipartimento Salute e Welfare -– di un piano di indirizzo propedeutico alla realizzazione dei relativi futuri progetti».

Anche per questo l’investimento complessivo resta da quantificare, fermo restando che le linee di azione del piano triennale sono comunque riconducibili alle «tre dimensioni fondamentali lungo le quali – si precisa – si svolge l’approccio all’Invecchiamento Attivo ex legge n. 12/2018»: formazione , socializzazione e inclusione. Promotori attivi delle misure dovranno essere gli enti locali, le associazioni, i sindacati di categoria e le istituzioni educative.

Le iniziative concrete includeranno percorsi formativi, culturali e di inclusione, sostegno al vicinato solidale e all'associazionismo familiare e promozione di modelli abitativi intergenerazionali, oltre a progetti di scambio culturale tra anziani e giovani. «Con la redazione del Programma operativo triennale si punterà alla pianificazione degli ambiti di intervento per rendere gli anziani una risorsa imprescindibile del sistema sociale regionale.

L’obiettivo è rispondere all’invecchiamento demografico della Calabria e fare in modo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane, favorendone la partecipazione sociale, economica e culturale, nonché il mantenimento dell’autonomia personale», tira le somme la presidente della commissione sanità e attività sociali del Consiglio regionale, Pasqualina Straface.

Il nodo dei fondi Nelle scorse settimane, erano stati Spi Cgil, Uil Pensionati e Fnp Cisl a intervenire sulla questione dopo un incontro con l’assessore Emma Staine: dopo il piano operativo, si guarda già al primo piano annuale attuativo nel quale saranno esplicitate le azioni da mettere in campo e le relative risorse finanziarie per sostenerle. Perplessità, in quest’ottica, sono state espresse perplessità sull’incertezza dei finanziamenti: la richiesta è mettere a disposizione fondi strutturali europei e fondi propri della Regione. Senza certezza sulle dotazioni, i piani annuali saranno un rebus.

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