Un solo uscente ricandidato e 32 calabresi complessivamente in corsa, non tutti con reali possibilità di farcela. È al rush finale la corsa per le europee dell’8 e 9 giugno: la parola passa davvero alle urne, il cui responso si conoscerà già domenica notte.
I parlamentari europei uscenti eletti in Calabria sono 3: Laura Ferrara (M5S) che non è ricandidata per via della regola del doppio mandato che vige all’interno dei pentastellati; Denis Nesci, esponente di Fratelli d’Italia, e Vincenzo Sofo, eletto con la Lega e poi transitato in FdI a legislatura in corso. Di questi, solo Nesci è nuovamente in campo. Ed il politico reggino ha buone probabilità di strappare un nuovo pass per Bruxelles anche perché i meloniani potrebbero essere il primo partito nella circoscrizione meridionale. Nutre ambizioni di successo anche Luciana De Francesco, attuale consigliera regionale di FdI, che adesso potrebbe essere promossa per via di un “risiko” a lei favorevole; se infatti, com’è molto probabile, la premier Giorgia Meloni rinuncerà al seggio, è possibile che De Francesco - che può fare leva sui consensi dell’intero partito calabrese e di qualche alleanza stipulata negli altri territori - possa ottenere la promozione nel Parlamento Ue.
In Forza Italia tutti al lavoro per permettere l’elezione di Giusi Princi, attuale vicepresidente della Giunta regionale. L’obiettivo del governatore Roberto Occhiuto, del coordinatore regionale Francesco Cannizzaro e degli altri massimi dirigenti azzurri è infatti arrivare a conseguire qui la migliore percentuale nel Paese per il partito. Su Princi potrebbero convogliarsi - grazie a un accordo nemmeno tanto segreto - i consensi campani di un big (peraltro uscente) del calibro di Fulvio Martusciello.
Nella Lega, invece, sarà lotta fino all’ultimo voto per migliorare la performance ottenuta nel 2019 a queste latitudini. Ci sperano soprattutto la deputata cosentina Simona Loizzo e il catanzarese presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso; sulle loro figure i vari colonnelli del partito proveranno a misurare le loro forze in quello che appare come una sorta di congresso anticipato.
Quanto ai centristi, ipotizzare l’elezione di un rappresentante calabrese appare molto complesso, almeno stando ai sondaggi e alla legge elettorale in vigore: i seggi saranno ripartiti in maniera proporzionale solo tra le liste capaci di superare il 4% dei consensi su scala nazionale.
Nel Pd questi problemi non esistono ma appare difficile ipotizzare un successo per i due calabresi in campo: l’ex “Sardina” Jasmine Cristallo e l’ex consigliere regionale Luigi Tassone, peraltro piazzati in posizione arretrata nella lista.
Molto più concreta, al contrario, è la possibilità di elezione in Europa di Pasquale Tridico, capolista del Movimento 5 Stelle, ex presidente dell’Inps e cosentino d’origine. Su questa figura crede molto il leader Giuseppe Conte: non è un caso che quello di Tridico sia stato uno dei primi nomi ufficializzati dal movimento per la tornata elettorale dei prossimi giorni.
A sinistra, infine, Mimmo Lucano sogna il riscatto dopo anni di gogna giudiziaria e mediatica. L’ex sindaco di Riace corre da capolista con il partito di Alleanza Verdi-Sinistra, che in caso di superamento della soglia di sbarramento ha buone possibilità di arrivare a sedere nel Parlamento di Bruxelles. Speranze minori, invece, per Maria Pia Funaro, ex vicesindaca di Cosenza fuoriuscita dal Pd e ora collocata su posizioni più radicali in tema di diritti civili e salvaguardia dell’ambiente.
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