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La cultura per unire Calabria e Albania: l’idea di lezioni arbëreshë nelle scuole

La proposta lanciata dal vicepremier Tajani e dal governatore Occhiuto

Il rafforzamento del legame tra Italia ed Albania passa anche attraverso la cultura. Ed in particolare passa dalla conservazione e tutela della lingua che i comuni arbereshe calabresi custodiscono e tramandano ormai da secoli. Una lingua che rappresenta la cultura e rafforza l'identità di un popolo giunto in Italia già a partire dalla metà del 1400; che identifica la comunità arbereshe più numerosa d'Italia (oltre 58mila persone); che rappresenta anche un ponte attraverso il quale collegare l'Italia con i paesi dell'area balcanica albanofona. Lo ha ribadito più volte il ministro il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, incontrando il presidente della Repubblica di Albania, Bajram Begaj, a Pallagorio, uno dei tre comuni albanofoni del Crotonese. «Con il presidente della Regione Occhiuto - ha spiegato Tajani - stiamo valutando la possibilità di far studiare la lingua arbereshe nelle scuole elementari, con lezioni speciali che permettano così di continuare a tramandare questa lingua. Quindi siamo al lavoro con la Fondazione delle comunità arbereshe in Calabria per dare una risposta alla gente di questa terra che vuole conservare la propria lingua, la propria tradizione. Del resto le radici del futuro sono queste. Nessuno può e deve rinnegare la propria identità, la propria storia, ma deve guardare con ottimismo verso il futuro».

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