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Calabria, arriva il “sì” all’assunzione dei tirocinanti

Fumata bianca a Roma dopo l’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe che consente ai Comuni di aggirare i vincoli

Una veduta esterna di Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, in una foto d'archivio.ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Il via libera arriva in piena notte e (quasi) al termine di una seduta a dir poco concitata delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio della Camera chiamate ad esaminare il decreto Milleproroghe. Ma è solo un dettaglio rispetto alla sostanza rappresentata dal via libera all’emendamento attraverso il quale si consente, esclusivamente ai Comuni calabresi, la possibilità di assumere i tirocinanti d’inclusione sociale in deroga ai limiti assunzionali vigenti, con contratti a tempo determinato, part-time e della durata di 18 mesi. Per consentire tutto ciò ai Municipi è stato istituito un fondo: lo Stato mette a disposizione 5 milioni di euro, naturalmente non sufficienti, ma si sta già lavorando al reperimento di altre risorse per rimpinguare il capitolo esistente.
In ogni caso, il lavoro portato avanti dai promotori dell’iniziativa legislativa - con in testa il deputato forzista Francesco Cannizzaro - ha prodotto alla fine i suoi effetti. Restano tuttavia esclusi, almeno in questa prima fase, i tirocinanti (per la verità, una piccola parte rispetto al bacino complessivo dei quattromila precari) appartenenti ad altri enti locali diversi dai Comuni. Per loro si sta pensando ad una soluzione da inserire in un provvedimento legislativo successivo al Milleproroghe atteso invece in Aula nei prossimi giorni.

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