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Imboscati o inidonei alle mansioni, centinaia di casi nella sanità della Calabria

Il report prodotto dal gruppo dei 5 Stelle alla Regione

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle calabrese ha diffuso, nei giorni scorsi, un report su quello che viene definito il “personale sanitario imboscato”. Una locuzione con cui si intende indicare i lavoratori del comparto sanitario calabrese assunti per espletare un ruolo assistenziale che invece ricoprono ruoli amministrativi o non svolgono pienamente i compiti loro assegnati. Secondo il documento presentato dal consigliere regionale Davide Tavernise, seppur sulla base di dati parziali per la mancata comunicazione da parte di alcune Asp calabresi, sarebbero 915 i lavoratori (tra medici, infermieri, oss, tecnici) impiegati in altre mansioni. I numeri restituiscono la fotografia di una situazione diffusa su tutto il territorio regionale, soprattutto con riferimento al personale in possesso di certificazione di inidoneità (totale o parziale) allo svolgimento delle mansioni per cui era stato assunto. Proprio queste, infatti, influiscono in maniera determinante nella definizione del numero totale di presunti “imboscati”: dei 915, ben 840 sono quelli in possesso di detto certificato.

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