«Calderoli ha dato finalmente la sponda, sempre cercata e che noi avevamo sempre fermato, alla follia leghista. Il Pd ha fatto una battaglia durissima in Commissione e in aula al Senato e abbiamo tenuto ferme per nove mesi, utilizzando le regole democratiche, queste follie leghiste che vedono anche il voto di chi è stato eletto qui. Oggi che questo provvedimento è a Montecitorio ho letto delle dichiarazioni surreali del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che vanno in quella direzione».
Lo ha detto il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, parlando con i giornalisti a margine della Direzione regionale del Pd della Calabria cui ha partecipato. «Noi alla Camera ci batteremo - ha aggiunto Boccia - per fermare questo provvedimento, ma se anche gli eletti del centrodestra del Sud a Montecitorio, obbediranno, non trovo vocabolo migliore, ai diktat della Lega, è evidente che ci sarà una sola strada che è quella della raccolta delle firme per un referendum e per una battaglia senza quartiere davanti al popolo».
«Purtroppo tutto questo - ha sostenuto ancora Boccia - è oggetto di uno scambio politico tra la Lega e Fratelli d’Italia. Autonomia differenziata significa piegare definitivamente il sud e le aree interne. E’ una follia. E come ha detto il vicepresidente della Cei e vescovo di Cassano allo Ionio monsignor Francesco Savino, è evidente che si debba fare riferimento a don Milani: non si possono fare parti uguali tra diseguali perché chi è meno uguale ha più bisogno di aiuto».
No a scambio con autonomia leghista
«Il Pd in Senato ha depositato più di 800 emendamenti alla riforma costituzionale del governo per dire no al plebiscitarismo, a difesa del ruolo del Capo dello Stato e delle funzioni del Parlamento che vanno rafforzate guardando al sistema tedesco. Frutto di uno scambio con l’autonomia leghista che si gioca sulla pelle dei territori più deboli del Paese, come quelli del Sud e della Calabria dove il presidente Occhiuto, costretto a tacere, sta tradendo il mandato popolare, il premierato della destra vuole ridurre la democrazia alla scelta del capo ma questa non è certo la strada per rendere più efficace il nostro sistema istituzionale». Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una conferenza stampa a Vibo Valentia prima dell’assemblea regionale del Pd calabrese.
«Quella del premierato è una riforma evidentemente imposta da Giorgia Meloni e da FDI anche all’interno della maggioranza: lo testimoniano le divisioni emerse in questi giorni, ricordo le parole di Marcello Pera e il fatto che al momento non sono ancora arrivati in Senato gli emendamenti annunciati dal governo. La presidente del Consiglio vuole arrivare alle Europee sventolando la bandiera dell’elezione diretta del premier ma noi in Senato, con gli emendamenti presentati, contrasteremo con nettezza le scelte della destra che portano evidentemente alla limitazione dei poteri del Presidente della Repubblica e del Parlamento. Se la destra fosse in buona fede tornerebbe indietro e discuterebbe con l’opposizione, modificando tutto l’impianto. Ma la destra vuole lo scalpo del premierato, Giorgia Meloni cerca il plebiscito su se stessa, e noi non accettiamo di giocare sulla pelle delle nostre istituzioni. Per noi non c'è una riforma del premierato possibile. Ci stanno imponendo una bandiera di propaganda che vuole risolvere le criticità del nostro sistema democratico con l’autoritarismo e la 'capocrazià che, invece, disegnano un sistema che non esiste in nessun altro paese occidentale».
Irto, "Autonomia scelta scellerata, mobilitazione indispensabile"
«Convochiamo l’Assemblea straordinaria dei circoli del Pd della Calabria e subito dopo mobilitiamoci contro l’autonomia differenziata e contro le scelte scellerate del governo di centrodestra, che sta spaccando l'Italia, abbandonando il Sud, demolendo lo Stato sociale e calpestando i princìpi di eguaglianza e solidarietà della Costituzione repubblicana». Lo ha detto il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria, concludendo a Vibo Valentia la sua relazione all’Assemblea e alla Direzione regionale del Pd, cui ha partecipato il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia.
Secondo Irto, «la mobilitazione è indispensabile, visto che il governo e la sua maggioranza si sono resi sordi e impermeabili rispetto ai nostri ragionamenti in Parlamento, alle istanze delle categorie economiche e sociali e perfino ai moniti sulle terribili diseguaglianze che l’autonomia differenziata determinerebbe, lanciati dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, e dalla Conferenza episcopale calabrese».
«Il Pd calabrese è pronto, insieme a tutto il partito - ha proseguito il senatore dem - ad affrontare questa battaglia di giustizia sociale e di civiltà, con la mobilitazione generale a difesa dei diritti dei cittadini meridionali e dell’unità del Paese»
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