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Antonio Tajani in Calabria per congressi ed Europee: “Forza Italia punta a un risultato importante”

Intervista esclusiva al vicepremier e segretario nazionale del partito

Il vicepremier Antonio Tajani, il coordinatore calabrese di FI, Francesco Cannizzaro, e il governatore Roberto Occhiuto

Un tour de force lungo da Nord a Sud per far sentire la presenza di chi possiede formalmente le chiavi del partito. La lunga settimana di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ma in questo caso soprattutto segretario nazionale di Forza Italia, si concluderà oggi con la presenza alle assise di partito in programma a Reggio Calabria e Cosenza.
Ministro Tajani, lei oggi sarà in Calabria, in una regione che forse rappresenta un unicum per la compattezza del centrodestra. Altrove le spaccature sono evidenti, intravede rischi per la tenuta della coalizione di governo?
«Questi giorni di incertezza spariranno presto: il centrodestra è sempre riuscito ad armonizzare, a comporre le sue diversità. Non siamo un partito unico, non abbiamo un pensiero unico, rappresentiamo settori e aspirazioni differenti della società civile, dell’impegno politico. Ognuno difende le sue idee, i suoi candidati, il suo partito, ma sapremo essere come sempre una coalizione capace di guidare l’Italia e le Regioni».
Il passo di lato dal coordinamento regionale del partito di Giuseppe Mangialavori a vantaggio di Francesco Cannizzaro è stato letto da più parti come la vittoria dell’ala governista di Forza Italia da lei guidata.
«Non esistono un’ala “governista” e una “non governista”. Forza Italia sta vivendo una fase di ripartenza, di riorganizzazione. Da una parte la scomparsa del nostro fondatore Silvio Berlusconi, dall’altra l’impegno al governo nazionale e adesso le varie elezioni regionali e soprattutto il voto europeo ci impongono di dare il massimo per ripartire. Questo significa rinnovarci, e anche ruotare negli incarichi, tutti hanno e avranno ruoli, tutti dovranno essere impegnati per il successo che sono sicuro si confermerà forte anche in questa terra. Tutti i militanti, tutti i dirigenti insieme sono Forza Italia in Calabria».
La maggioranza che sostiene il governatore Roberto Occhiuto sarà puntellata con l’ingresso di nuovi consiglieri regionali in Forza Italia?
«Il nostro movimento sta ricevendo sostegno da molti amministratori locali, da parlamentari nazionali e anche europei che scelgono di condividere il nostro percorso. Sarà così anche in Calabria. Ma questo deve essere possibile a una condizione: la qualità, la capacità, l’impegno di noi tutti dirigenti di Forza Italia deve essere massimo. In termini di efficacia dell’azione di governo, di onestà, di rispettabilità dobbiamo confermare di essere un partito in evoluzione positiva. Roberto Occhiuto è l’esempio concreto del buon governo di Forza Italia».
Il suo partito ha già individuato in Calabria i profili ideali per le candidature alle Europee?
«Stiamo lavorando per individuare candidature che siano una conferma della fiducia che il partito ha per i suoi dirigenti da anni impegnati sul territorio. Ma anche per individuare esponenti della società civile, delle professioni, del mondo dell’università che possano portare idee e rappresentare aree della società che ci permettano di essere presenti al meglio in Europa. Ci lavoriamo, fare nomi adesso sarebbe sbagliato».
A luglio, così da lei annunciato recentemente, a Villa San Giovanni si riunirà il G7 del commercio. È consapevole che i rappresentanti delle grandi potenze del mondo arriveranno in un luogo dove, a parte il progetto del Ponte sullo Stretto, le infrastrutture rappresentano una cartina di tornasole dell’arretratezza della Calabria?
«Questa terra ha bisogno di essere modernizzata, ma ha anche una incredibile opportunità per quello che sarà lo sviluppo futuro dell’Italia. La modernizzazione obbligatoria della regione sarà favorita dal fatto che la Calabria diventerà il punto di ingresso in quell’hub energetico del Mediterraneo. Il Ponte sullo Stretto non potrà rimanere appeso al nulla: la Regione ha iniziato un lavoro di modernizzazione delle strutture che le competono, penso alla Sanità. Lo Stato seguirà tutto ciò con il suo impegno».
Quali iniziative porterà avanti il governo dopo l’entrata in vigore della norma europea sulla tassazione delle emissioni inquinanti delle navi che rischia di generare delocalizzazioni dei traffici verso i porti del Nord Africa a danno di Gioia Tauro?
«Grazie all’allarme lanciato da tempo dal presidente Occhiuto e grazie al lavoro che il Ministero degli Esteri ha avviato a Bruxelles con la Commissione e con le istituzioni dell’Unione, il tema viene seguito con maggiore disponibilità da chi decide in Europa. È un tema ricorrente: la decarbonizzazione è una battaglia che va combattuta, ma non dobbiamo lasciare sul terreno posti di lavoro o magari intere attività o filiere industriali che verrebbero cancellate. Rendere impossibile l’accesso di alcune navi ai porti della Calabria sposterebbe semplicemente quelle stesse navi in altri porti. Dobbiamo armonizzare l’impegno alla de-carbonizzazione con l’imperativo a difendere i posti di lavoro».
Sull’Autonomia differenziata il suo partito seguirà la rotta tracciata da Occhiuto riassunta nel motto «no money, no party»? In buona sostanza, vi opporrete davvero in Parlamento alla riforma se prima non saranno finanziati i Livelli essenziali delle prestazioni?
«La riforma sulle autonomie differenziate è una delle riforme che anche Forza Italia appoggia. Ma ha ragione il presidente calabrese Roberto Occhiuto, non potranno esserci nuovi assetti delle competenze di ciascuna regione se non verrà tutelato chi corre il rischio non solo di rimanere indietro ma di essere penalizzato ancora di più. Queste riforme devono essere fatte per migliorare le condizioni di tutte le regioni italiane, e sono sicuro che avverrà così».

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