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'Ndrangheta, la Regione Calabria dà il via libera alla “legge De Masi”

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta che premia le ditte che resistono alla ’ndrangheta

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la proposta di legge presentata unitariamente dal presidente dell’assemblea Filippo Mancuso e da tutti i gruppi, su «Premialità nelle procedure di aggiudicazione di contratti pubblici per le imprese resistenti alla criminalità organizzata».
«Una legge – ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto – che intende promuovere una discussione anche a livello nazionale sulle modalità per intervenire sul codice degli appalti a vantaggio delle aziende e degli imprenditori che denunciano. Siamo stanchi di registrare nel dibattito nazionale sui temi del contrasto alla ’ndrangheta l’assenza di strumenti eccezionali per stare a fianco di chi denuncia. E ci fa essere credibili come istituzioni quando chiediamo agli imprenditori, alle imprese di denunciare questi fenomeni». Occhiuto ha evidenziato il lavoro di grande sollecitazione svolto dall’imprenditore Antonino De Masi, da anni sotto scorta dopo avere denunciato il racket. «Mi ha chiesto – ha detto il governatore – di fare da promotore di questa legge, ma ho ritenuto che fosse il Consiglio nella sua interezza ad assumere un impegno in questa direzione, anche se la proposta è totalmente di De Masi. Il racconto che devono fare le istituzioni è quello di una Regione che sa ribellarsi ai poteri criminali che forniscono uno spot terribile a quelli che vogliono danneggiare la Calabria. Noi dobbiamo svolgere il nostro dovere di amministratori contrastando in ogni modo le infiltrazioni di possibili poteri criminali, che hanno ormai i loro centri di gestione lontano dalla Calabria».
Occhiuto, che ha ricordato di aver fatto modificare la legge sulla valutazione delle liste dei candidati ha annunciato di aver chiesto all’assessore Pietropaolo di fornire alla Direzione investigativa antimafia anche i dati delle Aziende ospedaliere e sanitarie della Calabria. «È bene – ha sostenuto il governatore – che ci sia un controllo da parte di chi ha strumenti per esercitare questo controllo. Abbiamo stipulato protocolli con Guardia di finanza e Carabinieri. Ma non basta. Chi è parte del gruppo dirigente della Calabria deve dimostrare di saper stare vicino a quelle persone che hanno avuto il coraggio di denunciare la 'ndrangheta. Qualcuno ha detto che su questa legge c'è il rischio impugnativa del Governo perché non corrisponde con quanto previsto nel Codice degli appalti. Comunque servirà per discuterne a livello nazionale».

Consorzi e Calabria Verde

Su richiesta dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo è stato inserito l’esame della proposta di legge in materia di Forestazione. «Attraverso un emendamento – ha spiegato l’assessore Gianluca Gallo – i lavoratori dei Consorzi di Bonifica, dal prossimo 1° dicembre saranno trasferiti a Calabria Verde, nel settore forestale. Analogo provvedimento riguarderà i lavoratori della legge 15, che fanno parte del comparto del precariato, di essere trasferiti, su base volontaria, con contratto idraulico-forestale a giornate, sempre a Calabria Verde».
Una decisione che il presidente Roberto Occhiuto ha motivato con l'obiettivo di asciugare il bacino del precariato e dare diritti a chi ne ha meno: «Con la norma si evita l'ibrido che si è creato nel corso degli anni che consiste nel fatto che alcuni operai sono stati dirottati sui Consorzi di Bonifica altri in Calabria Verde. Il governo regionale vuole stabilizzare i precari».

 

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