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I Comuni calabresi al Governo: "Servono subito aiuti"

La richiesta di fondi straordinari per far fronte a situazioni finanziarie complesse e l’appello ad altre risorse per rafforzare i servizi di welfare e sicurezza sui territori

Le difficoltà finanziarie e le carenze di personale stritolano i Comuni calabresi, primo avamposto delle più variegate richieste provenienti dai cittadini. I sindaci sono i principali testimoni delle difficoltà presenti sui territori e, spesso, non riescono a fare fronte alle molteplici funzioni demandate agli enti locali. Per tali motivi l’Anci ha fatto pervenire al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al titolare del dicastero dell’Interno, Matteo Piantedosi, e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e al Ragioniere dello Stato, Biagio Mazzotta, le proposte normative dell’Associazione dei Comuni da inserire nella nuova legge di Bilancio «per portare a compimento un percorso di efficienza e soprattutto di rafforzamento utile a dare le risposte ai bisogni crescenti dei nostri cittadini».

Allegata alla richiesta di incontro l’Anci ha inviato una nota riepilogativa sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane su cui si chiede al governo di «prestare la dovuta attenzione, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo». «Come è a tutti noto - si legge nella lettera - il comparto dei Comuni è, fra i livelli di governo, il settore che ha contribuito maggiormente negli anni alle politiche di contenimento della spesa, che ha ridotto il proprio personale in un contesto di funzioni crescenti e che ha diligentemente attuato la normativa sul federalismo fiscale».

Si parte dalla richiesta di estensione al 2026 e incremento a 40 milioni annui della compensazione per perdita strutturale di gettito da tributi automobilistici, dall’aumento del fondo per il finanziamento e lo sviluppo delle funzioni fondamentali delle Province e delle città metropolitane, per 50 milioni di euro a favore delle Città metropolitane, a decorrere dal 2024. E ancora: l’abolizione della sanzione per i Comuni inadempienti rispetto agli obiettivi di servizio (sociale, nidi, trasporto studenti con disabilità), con mantenimento delle somme non utilizzate per redistribuirle con le stesse finalità.

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