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Calabria, finanze a rischio con l’Autonomia: il Comitato dei “saggi” adesso frena

Documento del Clep consegnato alla commissione Affari costituzionali del Senato

In linea teorica non sarebbe un inedito. Ma siccome a metterlo nero su bianco sono gli esperti del comitato Clep, l’organismo presieduto dal giurista Sabino Cassese, allora vale la pena prendere in considerazione l’allarme. La sostanza è che l’Autonomia differenziata mette in pericolo i conti pubblici. Il timore (fondato) è che finanziando le competenze trasferite dalle amministrazioni centrali alle Regioni attraverso il meccanismo della compartecipazione a tributi statali, i territori economicamente più strutturati avranno risorse in eccesso a scapito di tutti gli altri.
Nei giorni scorsi, dopo le reiterate richieste del Parlamento, il Comitato ha trasmesso alla commissione Affari Costituzionali del Senato tutta la documentazione con le riflessioni e le conclusioni del lavoro dei dieci sottogruppi nei quali i 56 esperti nominati dal governo erano stati divisi. E sono proprio gli atti del «sottogruppo 9», quello chiamato ad occuparsi del «coordinamento della finanza pubblica» a destare le maggiori preoccupazioni. Ecco cosa scrivono nelle loro conclusioni i “saggi” del ministro Roberto Calderoli. «Qualora i Lep ( i livelli essenziali delle prestazioni da garantire in tutto il Paese, ndr) venissero finanziati con il meccanismo della compartecipazione si verificherebbero con l’andar del tempo disallineamenti fra le risorse disponibili e le necessità di spesa delle Regioni (ovvero le risorse sarebbero in eccesso negli ambiti territoriali caratterizzati da una dinamica della base imponibile e del gettito più elevata, ponendo rischi per le compatibilità finanziarie aggregate)».

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