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Tempi lunghi per i nuovi ospedali della Calabria, diversi ostacoli ancora da superare

La Regione assicura che non ci saranno ritardi rispetto ai tempi stabiliti. Le procedure per Sibaritide, Vibo e Piana di Gioia avviate nel 2007

Difficoltà di ogni natura, varianti e modifiche dei progetti e dunque variazioni dei relativi quadri economici, vicissitudini giudiziarie delle imprese incaricate di effettuare i lavori. Più che la cronistoria di opere pubbliche attese da tempo, quello relativo alla realizzazione dei nuovi ospedali in Calabria assomiglia molto a un romanzo dal finale ancora tutto da scrivere. Se tutto andrà per il verso giusto, le strutture previste nella Sibaritide, a Vibo Valentia e nella Piana di Gioia Tauro saranno completate soltanto tra qualche anno, a distanza di un ventennio dalla sottoscrizione (2007) dell’Accordo di programma quadro tra il governo nazionale e l’allora Giunta Loiero che diede il via alle procedure.
La conferma, seppur in maniera indiretta, arriva dalla risposta fornita dal dipartimento Sanità della Regione a un’interrogazione presentata dal consigliere pentastellato Davide Tavernise sui tempi di definizione degli interventi. Già, perché se da un lato la Regione precisa come «non sussistono condizioni particolari che lascino prefigurare ritardi rispetto ai tempi stabiliti dagli atti relativi alle procedure di realizzazione dei tre nuovi ospedali», dall’altro sono specificate una serie di prescrizioni sul cronoprogramma da seguire. Per quanto riguarda il nosocomio della Sibaritide (376 posti letto), «i tempi di riavvio dei lavori sono dettati dal completamento dell'attività di verifica del progetto delle varianti, della procedura di riequilibrio del Pef, di approvazione della variante stessa e di sottoscrizione dell’atto aggiuntivo al Contratto di concessione, che stabilirà, in via negoziale, quanto servirà per il completamento dell’opera».
Con riferimento al nuovo ospedale di Vibo Valentia (dotazione di 339 posti letto), «il tempo di realizzazione dell’opera - viene specificato dalla Regione nella risposta a Tavernise - è stabilito in 1.116 giorni dalla consegna dei lavori, avvenuta in data 17 maggio 2023». A conti fatti, non se ne parlerà prima della fine del 2026. Parallelamente, sempre in quell’area, «è stato predisposto uno specifico piano di sicurezza idraulica dell'area ospedaliera, per il quale è in fase di installazione un sistema di monitoraggio delle precipitazioni e dei deflussi nel Fosso Calzone». Adesso, assicurano dalla Cittadella, «previo collaudo del sistema di monitoraggio, si darà avvio ai lavori del progetto esecutivo stralcio, consegnati lo scorso 17 maggio».
Prospettiva temporale ancora più lunga nella Piana di Gioia Tauro (previsti 339 posti letto, tra ordinari e tecnici) perché «il riavvio dei lavori è dettato dal completamento dell'attività di veri fica del pro getto definitivo dell'opera, la cui consegna è stata programmata per lo scorso 28 giugno 2023, della procedura di riequilibrio del Pef, di approvazione del progetto definitivo e delle varianti connesse e di sottoscrizione dell'atto aggiuntivo al Contratto di concessione, che stabilirà, in via negoziale, i tempi di completamento dell’opera».

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