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Concorsi per medici, meno vincoli in Calabria

Il via libera a un emendamento alla Camera consente agli specializzandi iscritti al 2° anno di partecipare

I report e le tabelle ormai non si contano più e confermano una tendenza preoccupante. La carenza dei medici nelle strutture pubbliche sta diventando un problema davvero gigante. D’altronde, basterebbe un giro d’orizzonte negli ospedali calabresi per avere conferma di una situazione ai limiti del collasso. Chirurghi, anestesisti e ortopedici – solo per citare qualche esempio – sono introvabili. Una situazione paradossale, tale da spingere alcune strutture a reiterare le procedure per il reclutamento di nuovi camici bianchi proprio per la penuria di queste figure.
Un “aiuto” (si spera) potrebbe arrivare da un emendamento approvato in commissione alla Camera - inserito in un decreto da convertire in legge entro l’8 luglio - che consente l’accesso ai concorsi da dirigente medico agli specializzandi anche del secondo anno, ovvero a partire dal tredicesimo mese dall’iscrizione delle relativa scuola di specializzazione. La proposta formulata dai deputati di Forza Italia, Tommaso Antonino Calderone e Paolo Russo, «rappresenta - a detta dei promotori - un importante passo avanti per affrontare la drammatica emergenza che sta affrontando il Servizio sanitario nazionale, un problema comune, purtroppo, a tutte le Regioni, che compromette la qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini». D’altronde, più di uno tra gli addetti ai lavori, fa notare come la platea degli specializzandi dal secondo al quinto anno, circa 20mila giovani medici, rappresenti l’unica concreta possibilità per garantire il turnover dei medici dipendenti del Ssn che andranno in pensione nei prossimi tre anni, considerata la nota carenza attuale di specialisti, legata agli errori di programmazione del decennio scorso.

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