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Stati generali del Mediterraneo, Salvini: "In Calabria priorità a porti ed aeroporti"

Matteo Salvini

«In queste ore sto lavorando al nuovo Codice degli appalti pubblici che porteremo in Consiglio dei ministri martedì, stiamo lavorando a un decreto acque per cercare di fronteggiare un siccità che fa danni, e al decreto Ponte». A riferirlo è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in collegamento telefonico con gli «Stati generali del Mediterraneo» in corso a Gizzeria (Catanzaro).

Tra infrastrutture e migranti: il ruolo strategico del Mediterraneo

«Sul sistema Calabria noi stiamo lavorando in termine di aeroporti da Lamezia a Reggio Calabria, in termini di porti».  «Voi - ha proseguito Salvini - parlate del Mediterraneo ed è fondamentale - questo è il mio impegno per i prossimi anni - che del Mediterraneo si parli a proposito di vita, non di morte, si parli a proposito di traffici di merci, di cervelli, di scambi culturali, universitari, di bellezze, e non di traffico di esseri umani o di stragi a Cutro o di problemi a Lampedusa. E - ha concluso il vicepremier - saluto gli amici dalla Tunisia, dalla Libia, da Egitto, da entrambe le sponde del Mediterraneo, daranno una mano all’Italia e all’Europa a riportare il Mediterraneo come luogo di cultura, di scambi, di bellezza e di vita, non di traffici illeciti e di sofferenza».

Ponte sullo Stretto: "Dovere morale per Sicilia e Calabria. E' antidoto a mafia e 'ndrangheta"

«Penso che il Ponte sullo Stretto, dopo decenne e decenni di chiacchiere, sia un dovere morale che l’Italia e l’Europa hanno il dovere di ultimare per rispetti ai calabresi e ai siciliani che hanno lo stesso diritto alla mobilità, al lavoro e alla continuità territoriale che hanno gli altri cittadini italiani ed europei».Secondo Salvini «il Ponte da solo non serve, tutto il resto senza il Ponte non serve. E’ chiaro che se arrivi velocemente in treno da Roma a Reggio Calabria, se arrivi più velocemente in treno da Palermo a Messina ma poi ti devi fermare a Reggio o a Messina, devi smontare questo treno sia passeggeri che merci, lo devi mettere sul traghetto e devi metterci una ora e mezza per attraversare quei tre chilometri, sono miliardi usati male. Il Ponte - ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture - sarà un’opera unica al mondo. Una volta ultimati i lavori - contro entro la fine di questo decennio - saranno turchi, giapponesi, africani, svedesi, cinesi a venire in Calabria e in Sicilia ad ammirare un gioiello dell’ingegneria italiana. Si risparmierà tempo in treno o in macchina, si risparmieranno soldi: il mancato collegamento si calcola alla sola Sicilia pesi per almeno 6 miliardi all’anno e la Calabria non ci è lontana. Ovviamente ci sarà un risparmi o ambientale enorme. Ho chiesto l’aggiornamento delle valutazioni di impatto ambientale: però sia in termini di mancate emissioni di inquinamento dell’aria che dell’acqua sarà una grande opera assolutamente green e a impatto ambientale zero, non c'è nessun problema di impatto dei terremoti, delle marre, dei venti. Gli ingegneri sanno fare il loro mestiere. Ci saranno diversi avversari. Sicuramente - ha aggiunto Salvini - i professionisti del no, no alla Tav, no alla Tap, no al ponte, no alle autostrade, no agi aeroporti, no ai porti, no a Gioia Tauro, no all’Alta Velocità. Ecco: Matteo Salvini, la Lega e penso la comunità calabrese e siciliana e la stragrande maggioranza degli italiani sono per i sì, per lo sviluppo, per le opportunità di lavoro per i giovani, per aiutare le imprese calabresi a pagare di meno per la logistica e il trasporto e per dare una immagine di innovazione, di coraggio, di visionarietà, di bravura, che l’Italia ha». Per Salvini il Ponte sullo Stretto «ovviamente è un’opera delicata, ho visto che il primo atto normativo risale al 1971, non ero nato e c'era Aldo Moro ministro degli Esteri. Dopo 52 anni conto di definire gli ultimi dettagli entro i prossimi giorni e poi ripartire con la società, con i contratti, con gli aggiornamenti dei progetti, con l’obiettivo di arrivare all’apertura lavori entro l’estate 2024. E penso che per la Sicilia sia un’opera di giustizia sociale e per la Calabria sia una grande, enorme storica opportunità di creazione di lavoro, ricchezza, turismo e sviluppo. conto di completare l’operazione dell’unità di questo straordinario Paese anche grazie al Ponte. C'è bisogno di voi, dei calabresi per i sì, facciamoci sentire, altrimenti sui giornali i sono solo quelli del no, non serve, non si può, c'è la mafia. costa troppo e qui e là e su e giù. Facciamo sentire la Calabria dei sì e l’Italia dei sì, perchè - ha concluso il vicepremier - a parità di condizioni non abbiamo nulla da invidiare a nessun paese al mondo».

 

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