Il 31 marzo del 2023 scadrà la proroga concessa dalla Regione Calabria per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma alle sei società consortili attualmente affidatarie degli stessi e forte è la preoccupazione di centinaia di lavoratori per il proprio futuro. Quella che si preannuncia, infatti, è una vera e propria rivoluzione che rischia di compromettere seriamente la stabilità di intere famiglie e di stravolgere l’intero assetto di numerose società in-house operanti nel panorama calabrese, vittime sacrificali di un impianto normativo che, di fatto, le vedrebbe svuotate dei loro principali introiti La normativa europea sul punto è chiara, ma una soluzione è possibile se si interviene con il giusto tempismo. Il tema, per molti aspetti, non diverge da quello – assai discusso – della proroga delle concessioni balneari, per il quale non si è trovata ancora una soluzione definitiva a livello nazionale e anche per il trasporto pubblico, la risposta migliore sembra essere, ad oggi, quella di un periodo ponte che possa permettere alle imprese della mobilità urbana – già fortemente compromesse dall’epidemia del covid19 – di effettuare i necessari investimenti e di usufruire dei finanziamenti già ottenuti, per il rinnovo del parco mezzi autobus e per quelli afferenti al piano nazionale di resistenza e resilienza, senza incorrere nel pericolo di avere un periodo di ammortamento superiore alla scadenza naturale dell’affidamento. Se infatti è vero che la normativa europea propende chiaramente per l’affidamento dei servizi attraverso la procedura di gara, è altrettanto vero che viene comunque riconosciuta alle Regioni la facoltà dell’affidamento diretto a società in house, sebbene entro stretti limiti economico-finanziari, e soprattutto che la legislazione nazionale offre, almeno fino al 2026, una vera e propria ancora di salvezza per le imprese pubbliche operanti nel settore del trasporto pubblico locale e per i loro dipendenti che, se dovesse trovare piena applicazione la normativa comunitaria, come si vocifera tra i corridoi di Palazzo Santelli, si troverebbero da un giorno all’altro senza un impiego e senza uno stipendio. Bisogna intervenire ed è necessario farlo prima che diventi impossibile.Il riferimento esplicito è quello all’art. 24 della Legge n. 25 del 28 marzo scorso, che permetterebbe alla Giunta Regionale di prorogare i contratti regionali di servizio di trasporto automobilistico e di trasporto automobilistico sostitutivo/integrativo ferroviario, a decorrere dalla data di scadenza degli stessi (cioè dal 31/03/2023) per un periodo pari al 50% della durata complessiva degli affidamenti (10 anni) e comunque non oltre il 31/12/2026.Un simile atto di indirizzo è già stato assunto dalla Regione Puglia. Cosa succederà in Calabria? Avv. Antonello Talerico Consigliere Regionale